Gianni Rissone, deceduto per un infarto a 76 anni, è stato per centinaia di sportivi astigiani il più importante maestro di karate, un ispiratore e una guida. Lo dimostrano i numerosi messaggi di cordoglio alla famiglia, pubblicati sui social, che raccontano, con commozione, dell’uomo che aveva portato ad Asti il karate nei primi anni ‘70 dopo aver conosciuto un maestro di Ivrea ed essere diventato nel 1972 cintura nera.
Fondatore del CSKS, la scuola di karate nella quale sono cresciuti atleti e appassionati di questa disciplina, Rissone è morto improvvisamente, davanti al vialetto della sua casa di Vallarone, senza avere il tempo di chiamare aiuto. Si trovava nei pressi della sua abitazione e stava bruciando un piccolo quantitativo di sterpaglie quando, secondo la ricostruzione più plausibile, si è allontanato per prendere la gomma dell’acqua così da spegnere il fuoco. A metà strada si è accasciato a terra, colpito da un arresto cardiaco. Quando la moglie Savina è andata a cercarlo l’ha trovato esanime.
I soccorritori non hanno potuto fare altro che confermare il decesso per cause naturali, non provocato né dal fuoco, né dai fumi sprigionati dalle sterpaglie. Subito è stata avvisata anche la figlia Giulia, il fratello e la sorella con la quale Gianni aveva parlato il giorno prima senza lamentare alcun tipo di malessere.
Gianni non solo è stato maestro di karate, ma anche un esperto conoscitore e collezionista di armi antiche giapponesi, appassionato di atletica e di musica. Il karate, però, era una passione di famiglia che ha condiviso con la sorella Cristina Rissone, campionessa mondiale e oggi istruttrice. Senza dimenticare gli altri fratelli: Luciano, scomparso a 71 anni nel 2019, e Francesco “Chicco” Rissone, a loro volta sportivi appassionati di judo e karate.
Un lutto, quello che ha colpito la famiglia Rissone, avvenuto a pochi giorni di distanza dal matrimonio del nipote di Gianni, Andrea, figlio di Cristina. «Gianni è stato il mio primo maestro di karate oltre ad essere il maggiore dei miei fratelli – lo ricorda la sorella – Non amava esprimere pubblicamente i suoi sentimenti, era un po’ burbero, ma una brava persona che non sopportava né le ingiustizie né i prepotenti. Con me ha avuto un atteggiamento quasi paterno fin da quando ero ragazza. A 17 anni, quando lui ne aveva 30, partecipai al mio primo mondiale negli Stati Uniti. Lui si preoccupò di acquistarmi la tuta nuova e mi regalò una piccola macchina fotografica da portarmi in viaggio».
L’addio al maestro Rissone si svolgerà domani, alle 15, nel tempio crematorio di Asti. Successivamente l’urna con le ceneri sarà tumulata nella tomba del padre. Tanti i messaggi di cordoglio ricevuti dalla famiglia che su Facebook ha voluto ricordarlo con un gesto di amore verso gli animali, dai gatti ai cani senza famiglia, di cui Gianni si prendeva cura. La moglie e la figlia hanno chiesto, per chi volesse rendergli omaggio, di fare una donazione alle associazioni di protezione animali, per esempio alla LUPA Odv attraverso l’iban IT95E0306909606100000184092.
[nella foto di repertorio Luciano Rissone, a sinistra, e il fratello Gianni]