Era stata una delle operazioni antidroga che maggiormente aveva fatto scalpore in città perché, sebbene si trattasse di cessioni di piccole quantità di dosi, erano così numerose da trasformare gli alloggi e le piazze in cui avvenivano in centrali di spaccio. Ma, soprattutto, era il fatto che il giro di spaccio fosse in mano alle donne che aveva rappresentato una novità in quel particolare mondo.
L’operazione era stata denominata “Drug Queen” non a caso: quattro le “signore” dello spaccio che erano finite nella rete dei carabinieri i quali avevano fatto un grande lavoro di intercettazioni telefoniche ma anche di appostamenti documentando decine e decine di cessioni a tossicodipendenti della città. Filmati e foto sia sotto casa delle quattro donne, con un continuo via vai di persone che si fermavano per pochi istanti, giusto il tempo della consegna e sia nelle piazzette centrali della città, a ridosso di piazza Alfieri, in cui lo scambio avveniva per strada.
L’indagine si era poi allargata e aveva coinvolto anche altre donne e alcuni uomini della stessa banda. Il gip Di Naro nei giorni scorsi ha emesso la sentenza per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato difesi dagli avvocati Caranzano, Cardello, Lamatina, Furlanetto e Calosso che hanno difeso le loro assistite e i loro assistiti sottolineando che in pochissime occasioni è stato provato che quella ceduta fosse droga e, anche in quel caso, trattandosi di minime quantità si poteva assolvere per tenuità del fatto. Ma sono centinaia le cessioni che vengono contestate dal sostituto procuratore Fiz che ha coordinato le indagini dei carabinieri, dimostrando che si trattava dell’attività principale degli imputati. Tesi pienamente sposata dal gip che ha inflitto le pene richieste dalla pubblica accusa: 2 anni e 10 mesi e una multa di 16 mila euro per Veronica Di Tarsia e Sara Tognoni; 3 anni e 4 mesi e 16 mila euro di multa per Luana Vitale e Samantha Vecchio. Pene più gravi per gli uomini di questo troncone processuale: 7 anni e 33 mila euro di multa per Mikel Gokhaj e 4 anni e 2 mesi e 22 mila euro per Hafedh Selmi.
Il fatto
- Martina Della Bella