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Cronaca
La denuncia

Asti, portoncini e cancelli sempre aperti e gli inquilini sempre in pericolo

Un’inquilina di 84 anni delle case popolari di corso Cavallotti racconta come chiunque possa entrare e uscire dal loro condominio.

Ad aprire le danze della protesta è una battagliera signora di 84 anni che proprio non ne vuole sapere di accettare una situazione che mette a repentaglio la sua sicurezza e quella degli altri inquilini della sua scala.
Lei abita nelle case popolari comunali fra corso Cavallotti e via Dogliotti. Un isolato tristemente famoso per il degrado dello stabile in cui vivono decine di famiglie.
Il problema lamentato, insieme ai tanti altri che vanno dalla presenza di topi in cortile alla gestione incontrollata del riscaldamento passando per infiltrazioni d’acqua dal tetto e alloggi occupati da abusivi, è quello dell’accesso libero a tutti ad ogni scala del condominio.
Un vecchio caseggiato che ha diversi accessi dalla strada ad ogni “scala” di alloggi.
«Ma ogni portoncino di ingresso è vecchio e scassinato così tante volte che rimangono tutti sempre aperti – spiega la signora Vittoria – Questo significa che, notte e giorno, chiunque, e ribadisco chiunque, può entrare, salire le scale e presentarsi alle porte dei nostri appartamenti senza alcun filtro. Sono sempre aperti i portoni sul marciapiede, quelli che portano in cortile non esistono neppure e dal cortile è sempre aperto il cancello carrabile. Quindi, dalla strada e dal cortile è un unico passaggio libero».
Vittoria e altri condomini hanno decine di racconti sugli accessi di persone che non hanno alcun diritto ad entrare.
«Ci sono stati tentativi di truffa agli anziani che si sono trovati le persone sul pianerottolo e chi ha bambini o ragazze ha paura a farli uscire da soli perchè non sai mai chi puoi trovare per le scale» raccontano i vicini di casa di Vittoria.
«A me personalmente è capitato di trovare due giovani che stavano facendo sesso sulle scale, di giorno, mentre stavo rientrando con mia figlia ancora ragazzina e la spesa – racconta una donna che aggiunge – Senza contare il fatto che, libera così, la nostra scala si trasforma in un orinatoio per chi deve fare i suoi bisogni e in un rifugio per i senzatetto». Al punto che è stato necessario bloccare con una barra fissa l’accesso alle cantine. Così ora non ci entra più nessuno ma neppure gli inquilini. «Abbiamo preferito perdere il diritto ad usare le cantine che continuare a tenere aperta la porta con il rischio di trovare chissà chi al loro interno».
Una storia di adesso? No. «Ho conservato la copia di una petizione che facemmo esattamente 12 anni fa all’Atc e al Comune su questi stessi problemi – mostra Vittoria – E non è cambiato assolutamente nulla. Solo un po’ peggiorata la situazione».

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