Non si erano accorti di nulla fino a quando alla porta di casa si è presentato l’incaricato di una finanziaria a pretendere la restituzione di un prestito da 35 mila euro. Hanno scoperto così che il figlio aveva firmato come garante dell’acquisto di un’automobile nuova intestata ad una coppia di colleghi di lavoro che avevano preso l’abitudine di chiedere denaro al ragazzo.
Una storia di circonvenzione di incapace che approda in tribunale e vede come imputati marito e moglie difesi dagli avvocati Furlanetto e Barca e il giovane amico parte civile con l’avvocato Malabaila.
Le indagini, dopo la denuncia dei genitori, hanno documentato il passaggio di poco meno di 40 mila euro ma ci sono molti sospetti anche su numerosi prelievi al bancomat fatti negli stessi giorni in cui il giovane si vedeva accreditare lo stipendio.
Ed è proprio sul posto di lavoro che i tre si sono conosciuti e in poco tempo, secondo le accuse, la coppia avrebbe cominciato a frequentare assiduamente il ragazzo e avrebbe approfittato di una sua forte fragilità e incapacità di gestire il suo patrimonio per farsi dare del denaro e acquistare l’auto con la sua firma da garante.
Nel frattempo il ragazzo è stato riconosciuto incapace di provvedere ai propri interessi e gli è stato nominato un amministratore di sostegno.