Il colosso astigiano delle produzioni meccaniche di organi a trasmissione Maina contro una piccola ma tenace azienda di Baldichieri specializzata nella costruzione di giunti e allunghe a denti e alberi cardanici di medie e grandi dimensioni, la GGT. La prima fondata nel 1886 dalla famiglia Maina che ancora ne detiene la proprietà, la seconda nata nel 2011 per volontà di tre ex dipendenti proprio della Maina.
Si stanno sfidando in tribunale sui disegni particolareggiati di pezzi meccanici – le allunghe a denti – destinati alla stessa fetta di mercato mondiale.
La Maina spa, per firma della legale rappresentante Francesca Maina, assistita dall’avvocato Paolino Ardia di Milano, ha denunciato i tre soci della GGT per ricettazione dei disegni dei prodotti creati dal suo studio tecnico e di sviluppo. I tre soci GGT (Mario Martone, Fulvio Graziano e Michela Sciorato) respingono con forza questa accusa e hanno affidato agli avvocati Mauro Ronco, Pierpaolo Berardi e Maura Lanfranco la difesa in aula.
Nei giorni scorsi, davanti al giudice Sparacino ha deposto un consulente del pm Fiz, Enrico Cerati della Netriver di Milano, società specializzata nella cyber security e nell’information technology.
A lui e al suo staff l’incarico di analizzare il contenuto di quanto contenuto nel materiale copiato nei pc di GGT dopo la denuncia di Maina sia ai soci GGT che a quelli di un altro ex dipendente della grande società astigiana non imputato in questo processo ma già sottoposto ad altra vertenza civile, cui GGT è rimasta estranea, per violazione del patto di non concorrenza al termine del suo rapporto di lavoro.
Il consulente del pm, attraverso una ricerca per codici alfanumerici forniti dalla Maina spa che vengono assegnati ai disegni originali che escono dal loro reparto di sviluppo, ha verificato la presenza di circa 650 di questi “hash” in file che l’ex dipendente non imputato aveva nel suo pc. I disegni inviati risultano una quindicina. «Aprendo questi file, alcuni dei disegni avevano anche il logo della Maina» ha detto in aula.
Nella sua testimonianza in qualità di parte civile, Francesca Maina in rappresentanza della società, ha ribadito la linea di accusa presentata in denuncia, ovvero la sua profonda convinzione che la GGT avesse acquisito dei disegni dei loro prodotti attraverso l’intermediazione dell’ex dipendente diventato poi consulente della società di Baldichieri.
E per questo i tre soci GGT devono rispondere di ricettazione. Fuori dal processo l’ex dipendente perché a lui potrebbe essere addebitata solo una eventuale accusa di appropriazione indebita per la quale sono già trascorsi i tempi di prescrizione visto che i disegni oggetto del processo sono datati e, oggi, obsoleti.
Una lettura d’accusa che viene contestata dalla difesa. Nella loro prima corposa produzione di documenti, gli avvocati dei tre soci GGT hanno già premesso al giudice che in quel particolare segmento di produzione meccanica, i disegni dei pezzi “su misura” (e non solo quelli) vengono forniti ai clienti che li acquistano perché questi ultimi devono potere avere le specifiche per eventuali successive modifiche e per reperire i pezzi di ricambio al costo più conveniente. Per questo motivo la GGT ritiene di non aver sottratto alcun segreto aziendale e conta di poterlo dimostrare con i suoi consulenti previsti a deporre nelle prossime udienze.
(Foto generica tratta dal sito della Maina spa)