Alla preoccupazione del processo appena iniziato per una mancata autorizzazione all’imballaggio delle uova, si è aggiunta la notizia di avere un debito di oltre 10 mila con l’Asl di Asti per una multa mai pagata della quale l’imputata non sapeva nulla.
Questo perché, come è emerso durante la verifica delle notifiche, la sanzione elevata dall’Asl non risulta mai ritirata: era stata inviata nella sede legale dell’azienda dalla quale però si erano appena trasferiti.
Ed è così che l’imputata viene a conoscenza in aula, da un ispettore dell’Asl chiamato a testimoniare gli esiti del sopralluogo fatto nella sede operativa dell’azienda, che le è rimasto in sospeso un importante debito di 10 mila euro.
Difesa dall’avvocato Mara Veronesi, l’imputata è comparsa davanti al giudice Allasia per una questione di imballaggi di uova.
Lei aveva un’attività di commercio di uova alle porte di Asti. Era autorizzata a comprarle e a rivenderle, ma non ancora ad imballarle ed etichettarle. Invece aveva apposto le etichette sulle confezioni.
L’indagine era nata in Liguria dove vennero sottoposte a controllo alcune pasticcerie che si rifornivano, per le uova, dalla grossista astigiana. La verifica delle etichette aveva svelato che non erano regolari e di lì sono risaliti all’azienda intestata all’imputato.