Ha provato a difendersi minimizzando quanto fatto insieme alle scuse alle colleghe e al riconoscimento di un risarcimento. Ma il giudice lo ha condannato a 10 mesi di reclusione convertendo la pena in una messa alla prova per attività di utilità sociali della stessa durata.
Il reato era di quelli odiosi: interferenze nella vita privata. Questo quanto imputato ad un giovane difeso dall’avvocato Graziano Piano per aver sistemato una telecamera nel bagno delle donne dell’azienda in cui lavorava.
A farne le spese di questa grave violazione della privacy sono state quattro sue colleghe, riprese in momenti di intimità che non deve mai essere messa in discussione.
Le foto erano presenti sul cellulare del giovane collega che, per fortuna, non le aveva messe in rete.
Quelle foto gli sono costate, in prima battuta, il licenziamento dall’azienda in cui era avvenuto il fatto. Da tempo, infatti, imputato e parti civili non sono più colleghi di lavoro.
E poi il processo che si è chiuso con la condanna a 10 mesi ma che è stato anticipato da un risarcimento alle quattro donne che si erano costitutite parte civile con l’avvocato Lamatina. Una di esse ha ritirato la denuncia mentre le altre tre sono rimaste parte anche al processo.