Rinviata per perfezionare la proposta presentata dall’avvocato Luca Paparozzi, questa mattina si è tenuta l’udienza per l’ammissione alla messa alla prova di Flavio Boraso, ex direttore generale dell’Asl di Asti sotto accusa per truffa.
Due gli episodi che gli sono stati contestati. Il primo riguarda la richiesta e l’ottenimento, da parte sua, di un risarcimento per i danni riportati dall’auto che aveva all’epoca in cui era a capo dell’Asl di Asti.
Flavio Boraso aveva dichiarato di aver subito il danneggiamento della sua Jaguar E-Pace da parte di ignoti mentre era parcheggiata, per ragioni di servizio, nel cortile della Casa della Salute di Canelli, indicando giorno ed ora esatti in cui sarebbe avvenuto il vandalismo. Ma quello stesso giorno e in quella stessa ora Boraso, alla guida della Jaguar, era stato ripreso dal sistema di videosorveglianza mentre rientrava nel cortile della direzione Asl di Asti strisciando l’auto contro il cancello e il muro provocando danni anche alla fotocellula.
L’altro episodio riguarda invece una richiesta di rimborso di una cena e soggiorno in un noto ristorante albergo della riviera ligure nel quale, si è appurato in seguito, l’ex dg si trovava non per ragioni di lavoro e di rappresentanza dell’Asl, ma per questioni personali. Questo secondo rimborso non era poi mai stato liquidato.
Ad oggi Boraso ha versato un risarcimento di 6 mila euro all’Asl e sulla scorta di questo versamento è stata chiesta la messa alla prova di 6 mesi. In questo modo il processo a suo carico viene sospeso e se vengono rispettate le prescrizioni imposte e concordate con l’apposito Uepe (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) porta all’estinzione del reato.
Proprio il tema del risarcimento è stato però contestato dall’Asl, costituitasi parte civile e rappresentata dall’avvocato Ferruccio Rattazzi: se la cifra versata da Boraso è grosso modo coincidente con i danni materiali subiti dall’azienda sanitaria pubblica, da quel calcolo sono completamente esclusi sia i danni di immagine riportati sia le spese legali sostenute.
Un argomento offerto al giudice Giannone che però lo ha respinto ritenendo sufficiente il risarcimento per l’ammissione alla prova.
Non è stato reso noto presso quale ente Boraso presterà servizio nei sei mesi di Map e l’udienza è stata aggiornata al 28 novembre per verificare il programma concordato con l’Uepe.
Attualmente l’ex dg Boraso è il direttore sanitario della Casa di Cura Città di Bra.