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Cronaca

Aumentano i furti in appartamento
Gli autori? Sono spesso professionisti

Qualunque sia la classifica che si analizza sui furti e le rapine in abitazione a livello nazionale, la nostra provincia si trova sempre ai primissimi posti, quando non in testa. Un fenomeno che,

Qualunque sia la classifica che si analizza sui furti e le rapine in abitazione a livello nazionale, la nostra provincia si trova sempre ai primissimi posti, quando non in testa. Un fenomeno che, oltre alle vittime e alle forze dell'ordine è bene chiaro anche a Transcrime, il Centro di studi sulla criminalità condiviso dalla Cattolica di Milano e dall'Università degli Studi di Trento che ha studiato a fondo i "numeri" delle denunce e degli episodi raccontati ogni giorno dalla cronaca locale. Numeri che, ricordiamolo, sono sottostimati perchè non tengono conto di coloro che non denunciano neppure il furto (magari per la lieve entità) oppure che, semplicemente, non si accorgono di tentativi di effrazione andati male. Solo un segno della crisi diffusa e persistente o si tratta di qualcosa di più sistematico ed organizzato? «Se è vero che si è registrata un'esplosione di questi reati negli ultimi due anni ?- risponde Marco Dugato, uno dei ricercatori di Transcrime -? è pur vero che l'aumento dei furti in casa parte da lontano, con un trend in crescita dal 2004 in avanti, dunque in tempi i cui la crisi ancora non si era affacciata.»

Spesso questi casi genericamente catalogati sotto la sezione "microcriminalità" vengono attribuiti a delinquenti di piccolo calibro, al primo gradino della loro carriera criminale, altrettanto spesso definiti ladri improvvisati che si sono "trovati" a rubare per occasione o per momentaneo stato di bisogno. Non la pensano così i ricercatori di Transcrime che, dopo dieci anni di analisi di casi e numeri, hanno un'idea più scientifica per caratterizzare la maggior parte degli autori dei furti in abitazione. «C'è sicuramente una parte di casi legata a ladri di piccolo cabotaggio -? prosegue Dugato -? ma la maggioranza di chi è dedito a questo tipo di reati appartiene ad un livello decisamente "serio" di professionalità. Potremmo definirlo un livello intermedio, che sta sopra al piccolo delinquente e sotto la grande criminalità organizzata. Si tratta di bande e gruppi ben definiti, dove ognuno ha una specifica professionalità da "spendere" nei colpi che vengono scelti con cura e studiati. Bande caratterizzate da individui violenti che non rinunciano facilmente agli obiettivi che si prefiggono». Ma perchè le abitazioni sono diventate così appetibili? «Perchè i furti in casa sono molto meno rischiosi delle rapine in banca o in posta, ad esempio, dove circolano sempre meno contanti e sempre più denaro virtuale».

Ma non per questo sono meno difficili da organizzare. A fronte di un obiettivo scelto in base all'importanza del bottino, la banda si procura mezzi adatti (furgoni per caricare cassaforti o altra refurtiva ingombrante e preziosa come quadri di valore), raccoglie dettagli sulle abitudini dei padroni di casa attraverso informatori, connivenze, appostamenti che durano più giorni e, alla fine, riescono nella maggior parte dei casi ad agire nel momento giusto portando a termine il colpo. «Questo presuppone anche abilità fisiche non comuni ? sottolinea ancora Dugato ? come quella che consente di forzare porte e finestre blindate, l'agilità nel raggiungere piani alti delle case, velocità di azione, forza muscolare per trasportare via bottini pesanti (come le cassaforti), capacità di utilizzare utensili nel minor tempo possibile e con il minor rumore. Insomma, non ci si improvvisa "topi di alloggio"».

Sempre secondo gli studi di Transcrime, in Italia le bande che agiscono nelle abitazioni sono soprattutto formate da stranieri provenienti dall'Est dell'Europa e spesso hanno competenze quasi paramilitari apprese in servizi di leva o in periodi di permanenza in organizzazioni mercenarie. E allora come difendersi da questo trend in crescita? «Valgono i consigli forniti dalle forze dell'ordine, almeno per quel che riguarda la fetta di furti non preordinati ma dettati dall'occasione di poterli fare, come una finestra o una porta lasciate aperte. A volte una piccola disattenzione crea aspettative in malintenzionati che si trovano a passare davanti alla propria abitazione. Per contrastare i furti più organizzati bisogna invece investire in sistemi di allarme seri e complessi da rinnovare periodicamente, visto che i ladri si aggiornano molto in fretta».

Daniela Peira

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