«Aurora Ruta diventa un caso di persona scomparsa». Così ha dichiarato il prefetto di Asti Claudio Ventrice, dando inizio così a una nuova fase della ricerca della giovane ragazza di Portacomaro. La modifica era stata invocata da Fabrizio Pace, presidente dell’associazione Penelope Piemonte: «Aurora – aveva detto – è uscita di casa senza portare con sé neanche un cambio o generi di prima necessità: questo porta inevitabilmente a ipotizzare la necessità di trasformare il caso da allontanamento volontario a persona scomparsa per poter proseguire meglio le ricerche».

Portacomaro si è trovato ad affrontare una situazione difficile da accettare: tre giorni fa, lunedì 21 luglio, Aurora Ruta, 17 anni, è uscita di casa per recarsi a Torino dalla sorella senza però mai arrivare a destinazione, scomparendo nel nulla. Restano due gli avvistamenti confermati dalle telecamere di sorveglianza: il primo alle 15:10 alla stazione di Asti e il secondo alle 17:20 alla stazione di Torino Porta Nuova. Nel mezzo, una conoscente – non consapevole della sua scomparsa al momento del fatto – ha dichiarato ai carabinieri di averla notata salire sul treno delle 15:54 diretto a Torino dal binario 3, salendo sulla carrozza dalla porta di fronte alle scale di salita alla banchina.

Un lasso di tempo, quello fra 15:10 o 16 e 17:20 che continua a lasciare alcuni dubbi:  la tratta del regionale veloce Asti-Torino ha una durata di soli 35 minuti e, pur avendo viaggiato con 20 minuti di ritardo come conferma Trenitalia, lascia alcuni “spazi vuoti” fra i due confini certi posti dalle telecamere. La tratta ferroviaria presenta una sola fermata prima del capolinea di Porta Nuova, alla stazione di Torino Lingotto.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione di Torino Porta Nuova mostrano Aurora minuta (circa 1 metro e 65), capelli neri raccolti, maglietta bianca, pantaloncini neri e un paio di scarpe da ginnastica bianche (non le ciabatte rosa che inizialmente sembrava indossasse). Da allora, di lei non c’è alcuna traccia.