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Dindo Capello
Cronaca

Autovelox, una sentenza alimenta la speranza di Dindo Capello di vedersi restituire la patente

Il Giudice di Pace di Alessandria ha accolto il ricorso della Globoconsumatori per un caso identico a quello del pilota canellese. Verbale e multa annullati

Emessa dal Giudice di Pace di Alessandria

E’ stata notificata ieri mattina all’associazione Globoconsumatori una sentenza del Giudice di Pace di Alessandria che accoglie il ricorso contro una multa e conseguente sospensione della patente di un automobilista a seguito dell’eccesso di velocità registrato da un autovelox non omologato.

Con questa sentenza, il Giudice di Pace riprende una storica sentenza di un suo collega di Milano con il quale si fa una netta differenza fra “approvazione” e “omologazione” delle apparecchiature usate per rilevare la velocità delle vetture. In questo caso, dunque, annullato il verbale, la multa e la decurtazione dei punti all’automobilista che era stato “pizzicato” a Casalcermelli.

Una bella notizia che interessa anche un astigiano famoso, il pilota Dindo Capello incappato anche lui in un autovelox.

Dindo “pizzicato” ad Acqui

Per lui, ambasciatore della guida sicura, è parso un affronto. Soprattutto perché della velocità, in pista, ne ha fatto un lavoro.
Capello, il pilota canellese di 55 anni vincitore di tre 24 ore di Le Mans a bordo di un’Audi di cui ne è testimonial per la casa tedesca e titolare di concessionarie del colosso automobilistico tra Astigiano, Alessandrino e Cuneese,  stava percorrendo la tangenziale che da Acqui porta ad Alessandria quando,  al telelaser in dotazione ad una pattuglia della Polstrada ferma sul ciglio della carreggiata la velocità segnalata risultava oltre il limite imposto in quel tratto di strada.
La paletta alzata da un agente lo ferma. Gli viene contestato l’eccesso di velocità: multa con ritiro della patente.
Disavventura che al pluricampione delle quattro ruote non è andata giù.

Lo ha raccontato al convegno di Globoconsumatori

Tanto da raccontare lui stesso l’accaduto al convegno indetto da Globoconsumatori sabato scorso ad Alessandria. Con una doverosa premessa: «Ho il massimo rispetto per le forze dell’ordine e del loro lavoro che svolgono quotidianamente. Ma questa infrazione mi è parsa un po’ strana. Basti dire che ero rimasto dietro ad un trattore per un bel tratto di strada».
Al driver canellese quel nastro d’asfalto è familiare. «Lo percorro tutti i giorni, dunque conosco bene i limiti di velocità, che ho sempre rispettato». Confermando che «l’ultima multa che mi sono preso risale al 2007». Il ricorso sollevato dal pilota farebbe luce su un episodio «che mi accomuna ad altri automobilisti che come me potrebbero aver subito un torto». Spiega le sue perplessità, Dindo Capello. «Non ho mai ricevuto un documento che attesti la velocità che mi è stata contestata».

Il suo caso sarà discusso il 21 novembre

L’udienza è stata fissata dal Giudice di Pace di Alessandria il 21 novembre. Come riferito da Mario Gatto, della Globoconsumatori, «parrebbe che lo strumento usato dalla Polstrada sia privo della regolare omologazione sancita da un decreto ministeriale, da non confondersi con l’approvazione che viene rilasciata con una semplice determina dirigenziale di un funzionario del Ministero dei Trasporti».

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