Un complesso che in alcune sue parti assomiglia ad un labirinto nel quale solo i residenti sanno destreggiarsi; quegli stessi residenti che godono di una bellissima panoramica sui tetti di Asti. In sette edifici arroccati su una piccola porzione di versante sud del parco Monterainero, vivono oltre 600 persone, praticamente lequivalente dellintera popolazione di un Comune medio della nostra provincia. Ma il complesso continua a non trovare pace…
In sette edifici arroccati su una piccola porzione di versante sud del parco Monterainero, vivono oltre 600 persone, praticamente lequivalente dellintera popolazione di un Comune medio della nostra provincia. Un complesso che in alcune sue parti assomiglia ad un labirinto nel quale solo i residenti sanno destreggiarsi; quegli stessi residenti che, anche abitando solo al primo o secondo piano, godono di una bellissima panoramica sui tetti di Asti. Peccato che il suo nome sia legato ad un momento di decadenza di oltre ventanni fa, quando una parte dei suoi piani, allestiti a monocamere per affittuari che avevano bisogno di un rifugio saltuario, furono occupati a lungo dai primi stranieri nordafricani che giungevano ad Asti. Vennero poi sgomberati con la forza pubblica e ora quei piani ospitano bi-trilocali eleganti e completamente ristrutturati. Ma il complesso continua a non trovare pace.
Stiamo parlando del Belvedere, il complesso formato da 7 condomini collegati fra loro con oltre 150 unità abitative e poco meno di un centinaio di garage. Senza pace per due ordini di problemi che ci sono stati denunciati da alcuni condomini: da una parte la questione di sicurezza ed ordine pubblico per residenti e frequentazioni non esattamente in linea con le abitudini degli altri condomini e laltissimo volume di morosità che li ha fatti stare al freddo fino a oggi mentre nelle altre case il riscaldamento è già acceso da oltre dieci giorni. Per quanto riguarda la sicurezza allinterno del complesso, proprio in questi giorni è stato inviato alla Procura della Repubblica un esposto; è il secondo, perchè il primo era stato già presentato a fine maggio, ma nulla è cambiato nel frattempo.
«Di giorno non si vede nessuno – racconta un condomino che preferisce rimanere anonimo – ma di notte, su interi piani di due edifici, si scatena una vita di cui noi sappiamo poco o nulla ma che è molto rumorosa e molesta». I piani cui si riferisce il condomino, sono quelli che fino a una decina di anni fa accoglievano i locali di sgombero a servizio degli alloggi soprastanti. Facevano parte del patrimonio di una società immobiliare fallita e, ad un certo punto, sono stati acquistati e riadattati. Ne sono usciti oltre venti microalloggi dai 14 ai 20 metri quadri, con servizi igienici interni e per presa daria un piccolo finestrotto. Con una marcia veloce, la pratica di cambio di destinazione duso di quei locali ha ottenuto dal Comune labitabilità (cosa che stupisce ancora molti condomini) e sono stati dati in affitto a stranieri che li occupano con le loro famiglie, nonostante lesiguità della superficie disponibile.
«La sera, quando rientriamo dal lavoro – continua il condomino – cominciano le urla, i rumori forti, la musica ad alto volume, il vociare continuo nei corridoi e nelle parti comuni, liti senza fine. Molti di questi sono usi ad ubriacarsi, e le molestie vanno avanti fino a notte tarda. Si sono letteralmente appropriati di un terrazzo coperto che dovrebbe essere di uso comune, hanno cambiato le serrature di ingresso e questestate lo usavano per fare barbecue e feste danzanti fino a tardi. A questo disturbo si aggiunge il fatto che vengono estesi molti inviti e quindi cè un continuo via vai di persone che non fanno parte del condominio e che si infilano dappertutto. Nelle serate più nervose si assiste al lancio di immondizia o di bottiglie e vetri dalle finestre e spesso, sempre di notte, si incontrano sulle scale persone che, pur non aggredendo nessuno, provocano timore e paura con la loro stessa presenza. Abbiamo spesso chiamato carabinieri, polizia e vigili urbani, ma la situazione non è mai cambiata».
Piani che si distinguono per abitudini e vita da quelli soprastanti ma che ne condizionano pesantemente la serenità e la tranquillità. Oltre che il valore stesso della casa. «Qua sono tantissime le persone che vorrebbero vendere e andare a vivere altrove, ma quando i potenziali acquirenti vengono a vedere la casa e sentono il baccano ai piani di sotto, si spaventano e scappano». Fra gli ultimi lavori fatti vi è un impianto di videosorveglianza che in parte ha limitato laccesso a persone estranee, ma non ha risolto il problema. Sempre questa estate, racconta una condomina, unanziana coppia che vive in un altro padiglione del Belvedere ha raggiunto il terrazzo comune per prendere un po di fresco e lha trovato occupato da 15 egiziani che dormivano allaperto, amici di un connazionale che affittava lì vicino e li aveva invitati. Segnalati anche spari nella notte e cani non addestrati lasciati girare liberi allinterno del condominio. Oltre a sporcare, causano allarme fra gli altri residenti, primi fra tutti i bambini.
Laltro punto dolente è lenorme debito che linsieme dei condomini ha verso fornitori di ogni genere, primi fra tutti le società di somministrazione di energia e Asp (bolletta da 30 mila di insoluto finora). Per lanno in corso, il condominio risultava debitore di 250 mila euro; somma che si è ridotta a 140 mila euro dopo un recupero straordinario di crediti. Per questo motivo i capiscala hanno concordato di tenere spenta la caldaia fino a ieri. «Anche se non è giusto, perchè ci sono famiglie di persone anziane, alcune con malati a letto e altre con bambini piccoli che non possono stare al freddo» si lamenta una residente del Belvedere. I debiti vanno da minimi sotto i 100 euro ad una cifra record di 20 mila euro a carico di un unico proprietario.
E le spese di previsione per il 2014 sono di altri 274 mila euro. Ma perchè un debito così alto? «Va detto che la maggior parte dei residenti paga regolarmente – spiega Luca Mastrazzo, amministratore del Belvedere dal 2010 – ma questo insieme di condomini ha ereditato da anni una situazione debitoria importante. Da quando mi sono insediato ho avviato pratiche legali per il recupero del credito ma lungaggini burocratiche e le tante contestazioni delle famiglie per scelte fatte nel passato e non condivise, fanno sì che la gente non ripiani il debito». Per Mastrazzo, nonostante vi siano molte famiglie che stanno mettendo mano al portafoglio per far risalire il valore e la reputazione delledificio, si sta pagando lo scotto di un lungo abbandono da parte delle precedenti gestioni. «Oggi, mediamente, un condomino del Belvedere paga 4 mila euro lanno contro i 2500 di un alloggio simile ma in altro contesto».
Daniela Peira