Cerca
Close this search box.
caccia casa berzano san pietro cinghiali
Cronaca
Galleria 

Berzano San Pietro, petizione contro la “casa di caccia” sotto il campo da tennis

La gente è preoccupata dall’attività di macellazione dei cinghiali prevista. Il gruppo cacciatori è stato l’unico a manifestare interesse al bando del Comune.

In piena estate nel piccolo paese a nord della provincia scoppia la polemica per una decisione passata in giunta. Con tanto di petizione e di raccolta di una settantina di firme in pochi giorni. Al centro delle proteste di una parte di popolazione vi è un ex deposito comunale assegnato al gruppo di cacciatori al cinghiale, del paese, che lo trasformeranno in parte in un luogo di ritrovo, e in parte in un locale per la macellazione dei capi abbattuti.
Nella petizione si legge: «Siamo fortemente contrari a questa assegnazione perchè con questa decisione si impone al paese una scelta di lungo termine che anche prossime amministrazioni non potranno facilmente rivedere, visto che il bando prevede un contratto di affitto che dura 6 anni + altri 6 per tacito rinnovo. Inoltre, per regolarizzazione l’assegnazione – si legge sempre nella petizione – il Comune dovrà cambiare la destinazione d’uso dei locali censiti al Catasto, passando da deposito a macellazione e così rimarrà anche nel futuro».
Ma c’è anche un motivo più profondo che riguarda nel merito la destinazione dell’ex deposito.
«Parliamo di un sito di macellazione nel centro paese – riferisce Silvia Trini, fra le firmatarie della petizione – e questo tipo di attività sicuramente non va nella direzione della promozione e dello sviluppo del territorio dal punto di vista turistico, attrattivo e naturalistico. Che poi sono le principali “carte” che Berzano può giocarsi per attrarre turisti e visitatori. Ci sono case vicine e si temono odori sgradevoli che possono ragionevolmente derivare dall’attività di macellazione, da quella di smaltimento delle carcasse e dal trasporto degli animali abbattuti».
Nella petizione si arriva anche a temere per la svalutazione del valore delle abitazioni che si trovano a ridosso della futura “casa di caccia”. Viene poi sottolineato dai residenti contrari all’assegnazione, che la macellazione dei cinghiali sarà effettuata nei locali sotto al campo da tennis, luogo sportivo e di ritrovo.
«Anche a nome degli altri firmatari – continua Silvia Trini – ritengo che una decisione così impegnativa avrebbe dovuto essere condivisa dagli abitanti, visto che sarà così impattante sotto diversi punti di vista».
La petizione si chiude con un appello all’amministrazione affinchè non proceda alla locazione (previsto un affitto mensile di 170 euro) non ritenendo congrua la destinazione proposta dall’unica manifestazione di interesse al bando pubblicato a giugno.

La replica del sindaco Lupo: «Sotto c’è una questione ideologica di chi  è contro la caccia»

«Questa vicenda è andata oltre la sua natura e si è trasformata in una battaglia ideologica fra chi è a favore e chi è contro la caccia». Così il sindaco di Berzano San Pietro, Mario Lupo, respinge le obiezioni contenute nella petizione.
«Quello è un locale “nato male”, inizialmente destinato a servizio del campo da tennis ma che ha sempre dato tantissimi problemi tanto che è stato usato come deposito. Sono necessari lavori importanti che il gruppo di cacciatori si è impegnato ad eseguire a sue spese».
Sul timore di odori sgradevoli che potrebbero arrivare alle case vicine. «Intanto è una struttura che è sì nel centro urbano ma non ha case così vicine. E poi abbiamo già la “prova del nove”: per tre mesi sono stati eseguiti lavori alle fogne vicine alla struttura, per loro natura maleodoranti, e nessuno si è lamentato di miasmi o di odori cattivi. Segno che non si estendono alle case più prossime».
E, più in generale, il sindaco ribadisce l’impegno (anche obbligo istituzionale) di vigilare sull’attività che verrà portata avanti sotto il campo da tennis.
«I cacciatori dovranno sottostare a regole dettate dall’Asl e se, una volta aperta la casa di caccia, dovessero presentarsi dei problemi di vario genere, noi vigileremo ed interverremo».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale