Dopo il Moscato, anche il Brachetto può contare sullaccordo in vista della vendemmia 2013. Firmato, per il momento, solo dalla parte agricola e dallassociazione dei produttori: lindustria di
Dopo il Moscato, anche il Brachetto può contare sullaccordo in vista della vendemmia 2013. Firmato, per il momento, solo dalla parte agricola e dallassociazione dei produttori: lindustria di trasformazione era assente al tavolo convocato dallassessore allagricoltura della Regione, Claudio Sacchetto. In sintesi, il prezzo resta quello pagato nel 2012, pari a 1,35 euro al chilo per le uve docg e 1,20 euro per la variante doc. Cambia, invece, il metodo di calcolo delle rese, con ritocchi verso lalto o verso il basso a seconda della destinazione delle uve: 40 quintali/ettaro (erano 42 la scorsa vendemmia) per il Brachetto dAcqui docg spumante, con clausola che impegna le industrie al ritiro della produzione di uve destinate alla vinificazione della docg Acqui. Per la variante Piemonte Brachetto doc i produttori incasseranno 44 quintali/ettaro che salgono a 65 euro per il tappo raso Acqui docg e 72 per il tappo raso doc Piemonte.
Ventisei sono i comuni compresi nella zona di produzione tra Sud Astigiano e Acquese a cavallo delle province di Asti e Alessandria. Accordo che attende ancora le decisioni dellindustria. Decise anche le trattenute, da 0,75 euro per il declassamento scorte del triennio 2010-2012 giacenti presso le cantine sociali e 0,25 centesimi per un fondo a favore del Consorzio di Tutela.. Intesa anche per i superi delle cantine che, con la parte agricola, hanno sottoscritto limpegno a garantire un prezzo di 4 euro al miriagrammo. Freddo il commento di Francesco Giaquinta, direttore di Confagricoltura Asti per Agrinsieme, il nuovo soggetto agricolo di rappresentanza: «Lunico motivo che ha convinto la parte agricola a firmare è limpegno al ritiro delle uve. Se la parte industriale non accettasse laccordo, Agrinsieme con lassessore Sacchetto sosterrà un nuovo accordo finalizzato a una determina di resa pari al disciplinare ovvero a 80 quintali per ettaro».