E' cominciata puntuale, alle 9,30 l'ultima ed attesissima udienza che vede come imputato Michele Buoninconti, accusato dell'omicidio della moglie Elena Ceste. Lui è arrivato prestissimo
E' cominciata puntuale, alle 9,30 l'ultima ed attesissima udienza che vede come imputato Michele Buoninconti, accusato dell'omicidio della moglie Elena Ceste. Lui è arrivato prestissimo al Palazzo di Giustizia di Asti, con una mai vista barba lunga, intorno alle 6 e mezza per evitare la folla di cameramen e fotografi che, a partire dalle 8 hanno affollato il corridoio antistante l'aula in cui si celebra il processo e la piazzetta esterna al tribunale ingolfata dai camioncini delle regie mobili. Al suo arrivo l'avvocato Marazzita non ha rilasciato dichiarazioni su eventuali previsioni di sentenza, confermando la sua ferma convinzione della mancanza di sufficienti elementi e prove per dichiarare la colpevolezza di Michele.
Sull'eventualità di un intervento di Michele con spontanee dichiarazioni è rimasto ancora dubitativo, probabilmente il consiglio degli avvocati al loro assistito sull'opportunità di parlare o no dipenderà dall'esito delle repliche fra pm e difensori. Il pm Deodato ha preparato un minifascicolo per le repliche, per puntualizzare con la precisione che le è riconosciuta, tutti i passaggi che i difensori hanno tentato di smontare nelle loro arringhe. I difensori, a loro volta, batteranno forte sui punti più fragili di questa vicenda, a partire dalla mancata certezza sulla causa di morte di Elena Ceste. Una volta esaurite le repliche e le eventuali dichiarazioni spontanee di Michele, il giudice Amerio si ritirerà in Camera di Consiglio per decidere.
Assolutamente impossibile prevedere a che ora uscirà la sentenza; i più ottimisti parlano di metà giornata, mentre si sono diffuse voci di corridoio circa un'attesa molto più lunga, che sconfina nella serata. Fra coloro che attendono la decisione di Amerio, fuori dall'aula, oltre alla folla di giornalisti, anche l'amico Sandro Caruso che ha annunciato di aver finalmente ottenuto un nuovo colloquio con Michele e un gruppo di donne che fanno parte del Comitato Spontaneo Giustizia per Elena che hanno anche manifestato a Roma per chiedere che il rito abbreviato non venga concesso nei casi di omicidio volontario.
Daniela Peira