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Cronaca

«Buoninconti diceva dove cercare»
La testimonianza inedita di un collega

Alla già consistente mole di atti e di intercettazioni che sono uscite sul caso Ceste, si è aggiunta la testimonianza di un vigile del fuoco collega di Michele finora mai resa nota. Il collega, di cui non si conosce il nome, riferisce del comportamento di Michele la sera stessa della scomparsa di Elena, il 24 gennaio 2014 quando, finito il servizio, insieme a suo figlio, ad altri colleghi vigili, al cognato della donna Danilo e a Michele stesso…

Alla già consistente mole di atti e di intercettazioni che sono uscite sul caso Ceste, si è aggiunta la testimonianza di un vigile del fuoco collega di Michele finora mai resa nota. Il collega, di cui non si conosce il nome, riferisce del comportamento di Michele la sera stessa della scomparsa di Elena, il 24 gennaio 2014 quando, finito il servizio, insieme a suo figlio, ad altri colleghi vigili, al cognato della donna Danilo e a Michele stesso, si sono messi a cercare nelle campagne intorno a casa.

Erano passate le 20, quindi insisteva già un buio pesto, e ogni “cercatore” era provvisto di una torcia elettrica per potersi spostare autonomamente e coprire così una zona più vasta di territorio. A dirigere le operazioni di ricerca, secondo la testimonianza del collega, è stato Michele, che ha indirizzato tutti dicendo esattamente dove andare a guardare. E dove “non” andare a guardare. «Diceva di avere già controllato vicino alla ferrovia, proprio dove c’è il rio Mersa e dove poi il cadavere è invece stato ritrovato – ha dichiarato il vigile del fuoco – Ripeteva che là era inutile andare in quanto lui c’era già stato a controllare, per questo Michele ci ha fatto concentrare altrove e solo sulle sue esclusive indicazioni».

Ma il collega è anche un importante testimone oculare perchè conferma la presenza di Michele la sera della scomparsa nel punto esatto in cui è stato poi ritrovato il corpo di Elena. «Abbiamo percorso la strada sterrata che arriva alla ferrovia, a piedi, poi ci siamo separati e lui è andato da solo nel luogo nel quale è stato trovato il corpo. In quello stesso posto che poi ho accertato personalmente essere lo stesso posto del ritrovamento del cadavere è andato solo lui, da solo mentre io e gli altri siamo andati all’opposto della strada su sua indicazione».

In un passo successivo, il Vigile del Fuoco insiste: «Lui non ha mai fatto avvicinare nessuno di noi presenti al luogo nel quale è stato poi trovato e recuperato il corpo. La mia buona fede mi ha spinto a fidarmi». E dunque Michele dove suggeriva di cercare? «Nei pozzi vicino a casa, ma erano tutti pozzi chiusi. Li abbiamo esplorati e ispezionati comunque, ma senza successo».
I colleghi di Michele gli avevano chiesto anche di poter portare con loro il cane di famiglia, Gandalf. Anche se non si trattava di un cane addestrato, vivendo con Elena avrebbe potuto dare un aiuto in più. «Lui però non ha voluto nemmeno lasciarlo libero e nonostante le nostre insistenze diceva che tanto era un cane stupido».

Daniela Peira

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