E più di una luce in fondo al tunnel: questa volta la nuova ala della Casa di Riposo S. Giovanni Evangelista entra veramente in funzione. I primi ospiti sono stati spostati questa settimana nella
E più di una luce in fondo al tunnel: questa volta la nuova ala della Casa di Riposo S. Giovanni Evangelista entra veramente in funzione. I primi ospiti sono stati spostati questa settimana nella nuova costruzione, anche se linaugurazione vera e propria dovrà attendere qualche tempo. Rinviata sin dal 2010, lapertura della nuova ala si era ormai trasformata quasi in un miraggio. Tutte le volte che la meta sembrava raggiunta, ecco un nuovo impedimento, una nuova modifica per questioni di sicurezza o di normative e, ovviamente, nuovi soldi da sborsare.
Il problema economico é stato sicuramente lostacolo maggiore, per lultimazione di questa struttura, che garantisce alla casa di riposo la possibilità di passare da 34 a 54 posti letto, con apertura anche ai soggetti non autosufficienti. Nonostante numerosi lasciti di ospiti e di villanovesi legati per ragioni affettive, o famigliari, al S.Giovanni Evangelista, nel 2008 lente aveva rischiato il collasso. In una situazione mai completamente chiarita, la casa di Riposo era giunta sotto la presidenza di Mahagna Taisir con un debito che superava i 600 mila euro, cui si aggiungevano perdite costanti di circa 15 mila euro mensili, che andavano ad ampliare la voragine.
Impossibile anche per il Comune di Villanova garantire una copertura a tale dissesto, ma con una politica molto attenta, la revisione degli appalti in atto e gli accorgimenti di chi ogni giorno deve cercare di far tornare i conti centellinando i centesimi, proprio il medico di origini arabo israeliane, residente a Villanova dal 1996, riuscì ad arginare le perdite riportando in rotta lavori e gestione. Contribuirono alla riuscita di questo salvataggio anche gli altri componenti del rinnovato C.d.A e il segretario Piero Porta, nonché lamministrazione comunale allepoca guidata da Roberto Peretti che agevolò la nomina di Mahagna alla presidenza dellente in difficoltà.
Con il cambio di amministrazione avvenuto nel 2012, però, i rapporti tra la nuova amministrazione, benché in buona parte erede della precedente, e il presidente Mahagna divennero più difficili, al punto che proprio Mahagna, la scorsa primavera, decise di rassegnare le dimissioni, dichiarando di non avere più la tranquillità necessaria per proseguire nella propria opera. Dimissioni che furono poi accettate dal sindaco Christian Giordano, dopo uniniziale tentativo di riconciliazione. E toccato così a Mauro Violato, presidente dallo scorso maggio, portare a termine liter burocratico, amministrativo, ma soprattutto anche operativo degli ultimi lavori.
Unimpresa non facile, nemmeno la sua. Se é vero che ormai il grosso era fatto, proprio le ultime modifiche al progetto, dettate da nuove norme d sicurezza e richieste pervenute allente dopo i sopralluoghi dei Vigili del Fuoco e degli altri enti preposti a decretarne lagibilità, hanno richiesto attenzione e determinazione, certo non mancate al nuovo presidente che da metà estate ha potuto anche avvalersi della collaborazione decisiva di Saverio Sciancalepore, prima volontario, poi, da ottobre, nuovo membro del CdA.
La nuova ala presenta un ampio salone refettorio al piano terra, locali cucina e camere dotate di ogni comfort e realizzate secondo i più moderni criteri di progettazione. Luminosa e confortevole é il nuovo fiore allocchiello del paese, in termini di servizi. Il sindaco Christian Giordano ha già più volte elogiato il lavoro fatto dal nuovo CdA che conta dellapporto non meno significativo del vice presidente Lidia Tulino, del membro anziano don Michelino Cherio (altresì membro di diritto del CdA), e di quello del membro più giovane: Chiara Parisella.
Resta ora da vedere come lente procederà nellaffidamento della gestione della casa di riposo, dove le linee in contrasto vedono da un lato chi spinge per una esternalizzazione completa della gestione e chi invece si appella al legame storico della casa di riposo con il tessuto sociale villanovese, chiedendo che si continui con una gestione a controllo diretto della cittadinanza attraverso un CdA qualificato e radicato sul territorio.
Franco Cravero