La Comunità collinare delle Colline Alfieri sta attendendo che si faccia chiarezza a livello di disposizioni governative prima di poter prendere delle decisioni sul suo futuro, dopo luscita di San
La Comunità collinare delle Colline Alfieri sta attendendo che si faccia chiarezza a livello di disposizioni governative prima di poter prendere delle decisioni sul suo futuro, dopo luscita di San Damiano dal gruppo dei sette paesi (San Damiano, Tigliole, Cisterna, Antignano, Revigliasco, San Martino Alfieri e Celle Enomondo) che la componevano. Rimasti in sei, si tratta in primo luogo di decidere la nuova sede della Comunità, quindi di valutare quali funzioni potranno essere utilmente messe in comune.
«Stiamo ragionando sul come organizzarci spiega il sindaco di San Martino Alfieri, Michele Ruella e sul dove porre la nuova sede, per cui vi è la disponibilità di locali in diversi paesi. Purtroppo mancano indicazioni precise dal governo e non sappiamo come muoverci: ad aprile dovremo determinare lIMU, ma non abbiamo indicatori certi e possiamo solo dire che sulle Comunità regna una confusione folle. Non si può fare qualsiasi ragionamento senza avere dei punti di riferimento precisi».
La ragione del distacco di San Damiano dalla Comunità le spiega invece Roberto Monticone, assessore alle Finanze di San Damiano: «Essendo un paese con popolazione superiore ai 5000 abitanti, con problematiche diverse da quelle degli altri sei paesi, di popolazione decisamente inferiore, avremmo creato solo disagi agli altri componenti della Comunità. Associando le funzioni serve un solo responsabile ed una sede e noi avremmo avuto qui tutte le funzioni, a discapito degli altri; senza San Damiano gli altri Comuni potranno svolgere insieme le funzioni previste, alternando però le responsabilità.»
Quindi San Damiano dora in avanti farà da sé, in ogni sua decisione? Il sindaco di San Damiano, Mauro Caliendo, sottolinea che «In realtà San Damiano resta per indirizzo politico allinterno della Comunità, anche se le funzioni saranno svolte dai Comuni più piccoli. Cambia la formula giuridica con cui siamo associati, ma San Damiano sarà sulla stessa linea per le decisioni che riguarderanno la promozione e lo sviluppo del territorio, le attività culturali, ecc. Resta intatta lunità territoriale e si prenderanno insieme le decisioni strategiche per lo sviluppo comune; inoltre, San Damiano non ha alzato un muro che la divida dagli altri, perché resta sempre la possibilità per gli altri Comuni più piccoli di stipulare convenzioni su specifici servizi, ad esempio sulla polizia municipale, sui servizi sociali o altro ancora».
Renato Romagnoli