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Cronaca
Tribunale

Canelli, accoltellò l’ex alle spalle: «Non ricordo, avevo preso farmaci e bevuto alcol»

Per il tentato omicidio il pm ha chiesto una condanna a 10 anni in rito abbreviato

«Avevo preso i tanti farmaci che devo assumere ogni giorno per i miei problemi di salute e poi ci avevo bevuto su delle birre e dei superalcolici. Non ricordo quasi nulla di quanto è successo, non ero in me»: queste le spontanee dichiarazioni che Jovanov Vanco, 59 anni, ha fatto in aula al gup Sparacino davanti al quale deve rispondere del tentato omicidio della ex moglie Makedonka Jovanova, 43 anni, entrambi di origini macedoni.
Il grave episodio è accaduto nel giugno scorso sul piazzale della Casa della Salute di Canelli quando l’uomo ha inseguito la ex dalla quale era separato da tre anni e le ha sferrato una coltellata alla schiena, colpendola a pochi centimetri dalla spina dorsale con violenza tale da rompere la lama. Era stato fermato da un testimone mentre dalla struttura dell’Asl era uscito il personale sanitario di turno per un primo soccorso in attesa dell’ambulanza. La donna riportò fortunatamente una lesione non grave; venne dimessa dopo una settimana.
L’imputato, con un passato di imprenditore di successo prima del tracollo, da allora è in carcere e ha ottenuto il trasferimento a Biella per via delle sue condizioni di salute.
Vanco, difeso dall’avvocato Invernizzi, era già stato condannato a 10 mesi per stalking nei confronti della ex. Da allora non l’aveva più contattata ma lei ha riferito di averlo visto spesso girare intorno alla casa doveva vive con il figlio e nei luoghi da lei frequentati. Il pm Ghibaudo gli ha contestato la premeditazione per via del coltello che si era portato dietro per aggredire la donna e collegando ancora un altro episodio di stalking successivo alla prima condanna, arrivando a chiedere 10 anni in rito abbreviato.
Il difesore di Vanco ha chiesto che venisse esclusa la premeditazione sostenendo che il coltello usato per l’aggressione era sempre nella disponibilità dell’imputato perchè utilizzato per consumare i pasti in auto e dunque alla sua portata quando ha intercettato la ex. Chiedendo infine l’applicazione del minimo della pena. Repliche e sentenza a novembre.

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