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Cronaca

Cantarana, ripartito lunedì
il raccordo ferroviario fermo dal 2009

Lunedì mattina il raccordo ferroviario di Cantarana inutilizzato dal 2009 è ripartito con un treno carico di gesso diretto in Francia. La materia prima, gesso crudo frantumato, viene estratta dalla

Lunedì mattina il raccordo ferroviario di Cantarana inutilizzato dal 2009 è ripartito con un treno carico di gesso diretto in Francia. La materia prima, gesso crudo frantumato, viene estratta dalla cava "Gesso Nosei" di Montiglio, trasportato su gomma fino a Cantarana e qui caricato sui treni merci della Captrain Italia del gruppo SNCF (Société nationale des chemins de fer français ? ferrovie di Stato francesi) diretti allo stabilimento di Chambéry per la lavorazione.

Sia la cava di Montiglio sia lo stabilimento di destinazione della materia prima sono di proprietà della Saint?Gobain PPC Italia Spa, multinazionale milanese che progetta, realizza e distribuisce materiali da costruzione. A occuparsi delle operazioni di trasporto del gesso dalla cava al raccordo ferroviario è l'azienda di autotrasporti "Sofina Spa", che dallo scorso marzo affitta il tratto di binari proprietà della F.lli Barosso snc, in collaborazione con autotrasportatori locali.

Il raccordo ferroviario, costruito su un terreno privato e inaugurato nel 1994, è stato utilizzato dai proprietari che si occupano della produzione di imballaggi in legno, per l'importazione di legname francese al regime di circa due treni al mese, pari a oltre 18.000 tonnellate di merce all'anno, fino al 2008. L'anno successivo passano dal raccordo di Cantarana solo due treni, l'ultimo a giugno, e poi più niente a causa dell'impennata dei costi del trasporto ferroviario.

Il contratto stipulato dalla F.lli Barosso con RFI (Rete Ferroviaria Italiana) per il mantenimento di un binario di raccordo fra lo stabilimento e la stazione di Villafranca-Cantarana della linea ferroviaria Torino-?Genova, rinnovato dopo nove anni e in scadenza a settembre 2014, rischiava di essere revocato a causa dell'inutilizzo del raccordo, ma le cose potrebbero presto cambiare. «Partirà da qui un treno al giorno per tre settimane. Una sorta di "periodo prova ? spiega Agostino Masera, titolare della Sofina Spa ? che ci auguriamo possa significare l'avvio di una nuova importate attività sul territorio».

m.b.

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