Il piccolo paese di Capriglio aspetta per metà della prossima settimana l'arrivo nella ex canonica riconvertita ad ostello per pellegrini, i 15 profughi pachistani giunti ad Asti nella notte fra
Il piccolo paese di Capriglio aspetta per metà della prossima settimana l'arrivo nella ex canonica riconvertita ad ostello per pellegrini, i 15 profughi pachistani giunti ad Asti nella notte fra martedì e mercoledì e provvisoriamente ospitati a Villa Paolina.
Dopo il sopralluogo avvenuto mercoledì e la disponibilità all'accoglienza ribadita da Diocesi e dal parroco responsabile Don Domenico Valsania, è ormai certo che il gruppo di rifugiati troverà nella quiete delle colline all'ombra di Don Bosco le condizioni per riprendersi dal lungo viaggio e per dimenticare il terrore che li ha spinti alla fuga. Tutti di origine pachistana, lavoravano come contractors per società libiche nel settore delle costruzioni edilizie. Con la rivolta in Libia insieme al lavoro sono saltate anche tutte le tutele e le garanzie di incolumità, in un Paese che, raccontano, è divorato da una guerra civile dove nessuno è al sicuro e di cui forse gli europei sanno troppo poco.
Con età fra i 25 e i 35 anni, questi ultimi 15 profughi pachistani vanno ad aggiungersi alla trentina ospitata alla palestra di Gorzano di San Damiano e ai 50 africani ancora presenti alla palestra della Casa del Pellegrino del Santuario della Madonnina di Villanova. Alla notizia dell'arrivo dei profughi, a Capriglio è già partita la mobilitazione delle persone di buona volontà che si sono messe a disposizione per aiuti e servizi di ogni genere per rendere una buona accoglienza a questi disperati.
In particolare si stanno cercando scarpe, calze e biancheria intima, rasoi per la barba e prodotti di igiene personale. In più, visto che il paese di Capriglio non è servito da mezzi pubblici, se qualcuno avesse qualche bicicletta da dare in prestito in modo da rendere autonomi gli spostamenti di questi ragazzi nei paesi vicini. Si cercano inoltre volontari per corsi di alfabetizzazione e momenti di svago. A tirare le fila dell'accoglienza dei profughi a Capriglio è l'architetto Elisabetta Serra, presidente dell'Ecomuseo Basso Astigiano, gestore dell'ostello, che ha già incassato anche il fattivo aiuto dei salesiani del vicino Colle Don Bosco.
Daniela Peira