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«Tutto distrutto, ma ripartiremo»
Cronaca

«Tutto distrutto, ma ripartiremo»

«Tutto è distrutto. Non c'è nulla che possa essere recuperato. Ma ora l'impegno è quello di ripartire e riprendere l'attività: siamo già alla ricerca di una nuova sede per tornare al

«Tutto è distrutto. Non c'è nulla che possa essere recuperato. Ma ora l'impegno è quello di ripartire e riprendere l'attività: siamo già alla ricerca di una nuova sede per tornare al lavoro e servire i nostri clienti». Sono le parole di Roberto Forno, titolare della "Cartochimica" di corso Alba, distrutta dal fuoco nella serata di martedì (oltre alla sede anche due furgoni). Un'azienda con 35 anni di storia alle spalle, dal 1988 nella sede di corso Alba, e che conta sei dipendenti.

«Alle 19 abbiamo chiuso dopo una giornata di lavoro, tutto era a posto. Poi, intorno alle 20,30, mentre ero seduto a tavola per la cena, mi hanno telefonato per avvisarmi di quello che stava accadendo», ci racconta Forno, che due giorni dopo il rogo, ancora incredulo di un tale disastro, pensa già a rimettere in piedi il lavoro, pensando anche ai giovani impegnati nell'azienda che si occupa di vendita di macchine per la pulizia e di prodotti detergenti ed officina per le riparazioni. Erano le 20,36 di martedì quando la prima squadra dei vigili del fuoco di Asti arriva sul posto, avvisata dalla polizia a cui si era rivolto un cittadino per segnalare il divampare dell'incendio. A coordinare l'intervento di soccorso da parte dei vigli del fuoco c'è l'ingegner Giuseppe Piazza.

L'incendio si è sviluppato nella parte posteriore del capannone, nella zona di confine tra la "Gigi Tende" e la "Cartochimica". Poi il rogo si estende, andando infine ad intaccare anche la termoidraulica "Asticlima" che ha sede nello stesso capannone. Sul posto la polizia e gli esperti della Scientifica. Sono al vaglio dei tecnici le possibili cause dell'incendio, ma non ci sarebbero al momento elementi che farebbero pensare al dolo. Neppure sarebbero state riscontrate effrazioni.

L'intervento dei vigili del fuoco è stato complesso ed è durato fino all'alba: al lavoro 30 uomini, con 3 autopompe, 6 botti, l'autoscala, lo snarkel (piattaforma aerea) ed il monitor, una sorta di "cannone d'acqua" che consente una maggior gittata ed una maggiore quantità d'acqua. In supporto ai vigili del comando di Asti sono giunte anche botti da Torino, Alessandria e Canelli ed un'autopompa da Nizza.

Marta Martiner Testa

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