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Cronaca

Carabinieri di Asti, da Drug Queen a Cinerea: un anno di indagini e arresti

Le più grandi operazioni da maggio dell’anno scorso

Le più grandi operazioni da maggio dell’anno scorso

La ricorrenza della fondazione dell’Arma dei Carabinieri è anche tradizionalmente il momento in cui si traccia il bilancio di un anno di attività.

Chiusa l’indagine Drug Queen

A maggio del 2019 si è chiusa la complessa indagine riguardante l’Operazione Drug Queen condotta dalla Compagnia carabinieri di Asti su un vasto giro di spaccio di droga in città gestito da donne con base logistica due immobili occupati abusivamente in corso Casale e corso Volta. Iniziata nell’ottobre del 2018, l’anno scorso l’indagine si è chiusa con la documentazione di oltre 2 mila passaggi di dosi, l’arresto di 15 persone svariate denunce e la segnalazione di oltre 300 assuntori.

 

Panda Express

Si era chiamata invece Panda Express l’indagine, sempre dei carabinieri di Asti, che aveva consentito di risalire agli autori delle rapine alla Farmacia del Palucco e al supermercato Carrefour Express di via Baracca. Condotta in collaborazione con la squadra Mobile della Questura di Asti, aveva portato ad individuare i autori materiali dei colpi e i tre che li avevano aiutati e coperti.

Un’immagine della rapina alla farmacia del Palucco

Indagine Badoglio

Questa aveva riguardato una bruttissima rapina in abitazione ai danni di due persone molto anziane che erano state picchiate e minacciate dopo essere state derubate di tutti i loro averi. Le indagini avviate dalla Stazione Carabinieri di Moncalvo e condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Asti consentivano di identificare i tre soggetti responsabili che erano stati arrestati.

Indagine Spider Man

Avevano colpito durante la notte di Capodanno in diversi centri dell’Astigiano e del Cuneese, compreso anche Canelli dove avevano svaligiato due negozi di biciclette. A San Damiano avevano invece spaccato la vetrina di una gioielleria del centro e avevano preso tutto quanto era esposto. I due pregiudicati sono stati arrestati grazie all’indagine condotta dalla Compagnia di Villanova.

Operazione Giudizio 2

Condotta dalla Compagnia di Canelli,  ha consentito di trarre in arresto il presunto autore di rapina a mano armata ai danni del centro scommesse SISAL MATCH POINT di Canelli. Nel maggio dello scorso anno l’uomo, armato di coltello, si era introdotto poco prima della chiusura del centro e, minacciando l’impiegato, lo aveva costretto a consegnargli l’incasso della giornata.

Operazione Quiete

 

Sempre i Carabinieri della Compagnia di Canelli hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di un gruppo di soggetti gravemente indiziati di aver commesso una serie di sette furti e rapine ai danni di case di riposo, nel periodo  tra l’ottobre dello scorso anno e l’aprile di quest’anno. Il territorio interessato dagli episodi criminosi riguardava anche  le province di  Alessandria, Cuneo e Pavia.

Turiste del furto

 

E’ il nome dato all’operazione, sempre a cura dei carabinieri di Canelli, cui è seguito l’arresto di   quattro donne italiane maggiorenni di etnia rom resesi responsabili di furti in abitazione e ricettazione commessi nell’Astigiano dal mese di ottobre. Nell’ambito dell’indagine era stato anche sequestrato un prezioso Rolex e materiale di lusso per un valore di 100.000 euro consistente soprattutto in borse e abbigliamento griffato.

Operazione Crossover

Nata da una circostanza molto triste, quella del tentativo di suicidio di una ragazza. Approfondendo i motivi di tale gesto, i carabinieri di Canelli sono arrivati a scoprire un vasto giro di spaccio i cui “titolari” non esitavano ad utilizzare minacce, violenze, estorsioni molto violente per farsi pagare le dosi. Documentate 72 cessioni, recuperati 310 gr. di marijuana e vario materiale per lo spaccio e la coltivazione.

Operazione Cinerea

 

I carabinieri della Compagnia di Canelli l’hanno definita una “pionieristica attività contro il caporalato” eseguita proprio la mattina del 1° maggio (festa dei lavoratori) che ha tratto in arresto tre soggetti di origini albanesi i quali gestivano una cooperativa di intermediazione di lavoro che, sfruttando la manodopera extracomunitaria, riforniva di braccianti a sotto costo le ignare aziende vitivinicole impegnate nella stagione della vendemmia.

A queste operazioni principali si aggiunge l’attività di prevenzione patrimoniale svolta dal Nucleo Investigativo che ha consentito di procedere al sequestro di beni e conti correnti per 500 mila euro riconducibili a soggetti di comunità sinti stanziali sul territorio della provincia astigiana.

 

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