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Carabinieri e Croce Rossa uniti per contrastare truffe e rapine agli anziani

Si allargano le attività sul territorio per informare le potenziali vittime sui metodi usati dai criminali “porta a porta” e per il supporto di psicologi c’è il numero 1520

Nell’ultimo periodo i carabinieri di Asti hanno scoperto almeno 42 episodi di truffa agli anziani, che sovente vivono da soli, per un ammontare di oltre 300 mila euro di bottino. Due le operazioni mirate svolte dai militari, tra ottobre e maggio, denominate “Fast & Furious” 1 e 2 nelle quali sono state arrestate inizialmente tre persone e successivamente altre nove.

Adesso per contrastare le truffe “porta a porta” alle fasce più deboli della popolazione i carabinieri hanno dato vita a una nuova iniziativa insieme alla Croce Rossa di Asti. L’accordo, presentato durante una conferenza stampa martedì mattina, prevede incontri, in cui tutti potranno partecipare, per effettuare la sensibilizzazione di questo tema e per far capire agli anziani di chi possano o meno fidarsi quando si trovano da soli in casa.

Dall’inizio dell’anno i carabinieri hanno già effettuato 83 incontri dislocati in tutta la provincia con più di 2000 soggetti contattati o che hanno partecipato a mini lezioni di autotutela contro le truffe e i raggiri, ma anche contro le rapine, “porta a porta”. Grazie al nuovo progetto la Croce Rossa collabora con il comando dei carabinieri per fornire supporto e assistenza agli anziani che vivono isolati dal centro città e soprattutto a coloro che potrebbero essere maggiormente soggetti a cadere nella rete dei truffatori.

«Lo sviluppo dell’attività preventiva effettuata durante gli incontri non ci permette di sapere quante truffe abbiamo evitato, – spiega il comandante provinciale dei carabinieri, Paolo Lando – ma sappiamo che molte persone, dopo aver partecipato alle riunioni, hanno chiamato il 112 per un controllo anche in presenza di “tecnici veri” che si sono presentati a domicilio. L’attività repressiva ci ha permesso di condurre due attività fondamentali, tra ottobre e maggio, la “Fast & Furious” 1 e 2, e l’elemento determinate per identificare questi reati è stato il passaggio della tipologia del crimine da truffa a rapina. Questo è avvenuto perché i delinquenti hanno usato spray urticanti, spesso e volentieri per aumentare la qualificazione del raggiro. Ciò ci ha consentito di chiedere all’Autorità Giudiziaria misure cautelari culminate con l’arresto di tre soggetti nella prima operazione e nove nella seconda. Abbiamo censito 42 episodi per almeno 300.000 euro di bottino accertato».

È la solitudine nella maggior parte dei casi che porta a fidarsi di uno sconosciuto, poter aver compagnia in quel momento e scambiare due parole, che purtroppo però, a volte, culmina in una truffa. Si tratta di crimini compiuto anche con l’uso di “divise ufficiali”, tesserini falsificati, targhe truccate per far credere alle vittime di essere davanti a veri controlli di enti gestori dei servizi (acquedotto, luce, gas) o addirittura a ufficiali delle forze dell’ordine.

«La Croce Rossa si unisce al progetto dell’Arma con un progetto nazionale che si chiama “La solitudine involontaria” – aggiunge presidente della CRI Asti, Stefano Robino – In questa iniziativa un team di volontari psicologi si pone a disposizione degli anziani che hanno particolari necessità, ma soprattutto verso coloro che vivono soli. La provincia di Asti è particolarmente colpita e abbiamo tanti anziani che vivono soli, in cascine o case isolate. Con questo progetto intercettiamo sia la solitudine sia le esigenze concrete degli anziani, con la presenza di almeno due volontari CRI in divisa, muniti di tesserino, previa la richiesta al numero nazionale 1520 dove risponderà sempre un operatore».

Elisa Chechile, referente CRI per il progetto nell’Astigiano, insieme a un gruppo di psicologie e volontari sarà a completa disposizione degli anziani che dovessero chiedere aiuto al numero 1520. Il comandante dei carabinieri ricorda inoltre che è sempre importante denunciare ogni crimine subito. «Denunciare una truffa, non nascondersi, non aver paura è importante – osserva il colonnello Lando – Abbiamo identificato un bottino da 300.000 euro in sei mesi, ma siamo convinti che il numero dei reati avvenuti sia maggiori di quelli accertati».

[foto Billi]

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