Il carcere di Asti, ora Casa di Alta Reclusione, di cose che non vanno ne conta tante e spesso se ne è parlato sui giornali per voce di sindacati o Garante dei Detenuti. Ma mai finora si era parlato di un servizio che invece ha fatto infuriare gli agenti di polizia penitenziaria perchè tocca uno dei bisogni primari.
Parliamo della mensa, quella interna alla struttura penitenziaria, cui accede tutto il personale in servizio.
E’ l’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che ha riscontrato e segnala «le gravi disfunzioni riguardanti la mensa obbligatoria di servizio presso la casa di reclusione di Asti, che stanno determinando notevoli disagi al personale in servizio. Numerose, infatti, le denunce degli operatori riguardo alla scarsa qualità e all’insufficienza delle pietanze fornite, tanto da costringere alcuni a rimanere senza pasto, quando le quantità proposte risultavano del tutto inadeguate.
A ciò si aggiungano seri rischi per le condizioni igieniche della mensa, che sollevano dubbi sulla sicurezza alimentare e sul rispetto degli standard sanitari.
In un contesto del genere, è necessario che vengano adottate tutte le misure intese a preservare la salute del personale, a partire dall’obbligo di indossare guanti da parte del personale addetto alla preparazione e somministrazione dei pasti».
Il segretario generale Osapp Leo Beneduci dichiara: «È assolutamente necessario che la direzione del carcere e i vertici regionali dell’Amministrazione penitenziaria assumano le urgenti iniziative del caso riguardo al ripristino dei prescritti requisiti di salubrità ed igiene del servizio e degli ambienti, laddove il disservizio e i conseguenti disagi, rischi compresi, non possono essere più tollerati in un ambito pubblico che si realizza e funziona a spese dei contribuenti.
Analogo e pressante appello per l’esercizio dei necessari controlli ai competenti organi di ASL e dei NAS».
Infine, l’Osapp per voce del segretario generale del sindacato preannuncia che qualora non si verifichino tempestivi e concreti miglioramenti nelle condizioni della mensa, il personale si asterrà in massa dal consumarvi i pasti e tale iniziativa sarà intrapresa ad oltranza quale concreta manifestazione di protesta.