Nonostante siano aumentati gli standard di vigilanza da assicurare per una Casa di Reclusione ad Alta Sicurezza, non sono stati previsti invii di personale aggiuntivo
A fine gennaio avevano annunciato che, se non ascoltati, avrebbero intrapreso delle azioni di protesta e oggi, a distanza di quasi due mesi, gli agenti di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Quarto hanno deciso una prima forma di sciopero. A partire da lunedì, infatti, il personale della Casa di Reclusione di Asti non andrà più alla mensa, rinunciando alla pausa pranzo/cena obbligatoria durante il turno di servizio.
Una decisione presa all’unanimità dai sindacati che rappresentano gli agenti penitenziari per riportare l’attenzione sulla pesante carenza di organico nel penitenziario che è passato da Casa Circondariale a Casa di Reclusione ad Alta Sicurezza, con una popolazione carceraria formata prevalentemente da detenuti con fine pena mai o gravati da condanne per lunghi anni di detenzione.
Nonostante siano aumentati gli standard di vigilanza da assicurare per una Casa di Reclusione ad Alta Sicurezza, non sono stati previsti invii di personale aggiuntivo; questo ha portato a turni di almeno 8 ore (contro le sei da contratto) e a periodi di 15-20 giorni consecutivi senza riposo settimanale.
Una situazione che è stata fatta presente al Prefetto di Asti e alle gerarchie dell’amministrazione penitenziaria ma, finora, nulla è stato smosso.
Per questo, fino a data da destinarsi, gli agenti faranno il turno completo senza mangiare.
Daniela Peira