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Cronaca

La carovana antimafia
al cantiere di Cascina Graziella

Dal Castello di Miasino a Cascina "Graziella Campagna". La Carovana internazionale antimafia nella provincia di Novara, dove ha inaugurato la riapertura del bene confiscato alla camorra, si

Dal Castello di Miasino a Cascina "Graziella Campagna". La Carovana internazionale antimafia nella provincia di Novara, dove ha inaugurato la riapertura del bene confiscato alla camorra, si è spostata in frazione Santa Maria a Moncalvo, nella campagna aleramica, dove invece si è potuto fare solo il punto sullo stato di avanzamento dei lavori che dovranno portare l'immobile sito nella borgata e sottratto alla mafia ad essere un centro di recupero per donne vittime di violenze e dipendenze.

Quella vissuta sabato pomeriggio nella borgata moncalvese è stata occasione per cercare di dare ulteriore visibilità al progetto dell'associazione Rinascita di Asti nella struttura che porta il nome di Graziella Campagna, giovane ragazza messinese vittima innocente dalla lupara uccisa trent'anni fa. Un cantiere aperto cui sono indispensabili nuove risorse economiche per procedere secondo il progetto redatto dallo Studio di ingegneria A12 per la struttura di 800 metri quadrati che era appartenuta fino al 1996 a Francesco Pace, collaboratore del boss Bernardo Provenzano, e poi assegnata dal Tribunale di Trapani al Comune di Moncalvo nel 2001.

Come è stato ribadito agli ospiti della Carovana ma anche ai referenti delle sigle sindacali da Isabella Sorgon e Liliana Maccario, del coordinamento provinciale di Libera, su una spesa complessiva stimata in circa 700 mila euro finora ne sono stati impiegati poco meno di 300 mila, ma per raggiungere la meta si deve ancora confidare nella generosità e negli stanziamenti che portino alla creazione di un centro che sarebbe il primo ed unico in Piemonte.

m.s.

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