La Procura è pronta ad accogliere le rivelazioni di chi volesse, anche in forma anonima, consentire un avvicinamento alla verità
Le questioni irrisolte prima o poi tornano a galla ed è bastato il libro inchiesta di Stefano Cattaneo e Marilina Veca per riaccendere la voglia di verità sulla morte di Maria Teresa Novara, la bambina di 13 anni di Cantarana rapita dalla casa degli zii a Villafranca, tenuta segregata, fatta prostituire alla cascina Barbisa di Canale d’Alba per otto mesi e ritrovata morta per asfissia dopo l’annegamento del suo carceriere nel Po.
Una storia che ancora oggi, a quasi cinquant’anni dai fatti, grida vendetta. Tanto che uno degli autori del libro “Anatomia del delitto” (edizioni Kimerik) nell’estate scorsa ha fatto una richiesta di apertura delle indagini alla Procura di Asti.
Una richiesta che non è caduta nel vuoto ma è stata raccolta ed assegnata al pm Laura Deodato, la stessa del complesso processo Buoninconti.
La Procura è pronta ad accogliere le rivelazioni di chi volesse, anche in forma anonima, consentire un avvicinamento alla verità.
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Daniela Peira