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Cronaca
Tribunale

Castagnole Lanze, la badante sotto accusa per l’anziana trasferita in Romania sceglie il processo pubblico

A maggio la prima udienza. Dovrà dimostrare al giudice di non aver mai approfittato della donna che stava assistendo

Udienza preliminare senza colpi di scena quella terminata poco fa al Tribunale di Asti.

Sul banco degli imputati Anca Egorov accanto al suo avvocato  Roberto Ponzio di Alba che condivide la difesa con il collega Claudiu Craciun di Torino. E’ la badante accusata di circonvenzione di incapace e riciclaggio nella vicenda che ad inizio anno aveva interessato anche le cronache nazionali.

La donna che si era affidata a lei, vedova, senza figli e in un momento di difficoltà emotiva, ha accettato di accompagnare in viaggio la badante nel suo Paese di origine, la Romania. Ma lì, la badante, la convinse a rimanere in una casa di riposo (che risultò abusiva e, comunque,   in condizioni igieniche, alimentari e di assistenza pessime) per un anno. Poi, visto che l’anziana si stava ammalando, le ha proposto di andare a vivere con sua madre, sempre in Romania, in una casa alla periferia della città, molto modesta e povera. Per otto anni la donna è rimasta in Romania e tornava solo qualche volta a Castagnole Lanze per pochi giorni, sempre accompagnata dalla badante che poi la riportava su.

Una “dipendenza affettiva e psicologica”, come si legge nel capo di imputazione, che la scorsa estate ha avuto una svolta quando, tornando per le vacanze nella sua casa italiana, la donna si è accorta che la badante se ne era impossessata, l’aveva affittata a connazionali che l’avevano rovinata, aveva cambiato i mobili, aveva fatto sparire le sue cose e le sue suppellettili.

Dal momento della denuncia, la parte offesa è stata ospitata nella casa di riposo di Castagnole Lanze e la badante è stata arrestata e si trova tutt’ora agli arresti domiciliari.

Stamattina, davanti al gip Belli, ha formulato la sua scelta: niente rito abbreviato, si va a dibattimento e la prima udienza si terrà il 6 maggio davanti al giudice Dunn. La donna ha sempre sostenuto di non aver mai approfittato della donna che assisteva e sostiene di poter provare quanto affermato.

L’anziana, non presente in aula, è rappresentata dagli avvocati Francesca Racconci e Pierpaolo Berardi, rispettivamente curatrice speciale e avvocato di parte civile.

 

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