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Cronaca

Catturato “occhi di ghiaccio”: forti sospetti sulla rapina in villa a Tonco

Stessa modalità riscontrata in numerosi altri colpi. E una delle vittime ricorda benissimo quegli occhi chiari e crudeli sotto il passamontagna

Stesso modus operandi

La formalizzazione dell’accusa ancora non è stata fatta, ma sono fortissimi i sospetti che i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Casale nutrono sul gruppo di albanesi arrestati due giorni fa per una serie di rapine in villa fra la Lombardia e il Piemonte.
I sospetti riguardano una rapina che avvenne l’anno scorso a Tonco, in una casa isolata.
Il modus operandi dei quattro albanesi arrestati dai carabinieri casalesi guidati dal sottotenente Salvatore Puglisi, per anni in forza all’Arma astigiana, è del tutto riconducibile al colpo messo a segno a Tonco.

Tradito dagli occhi di ghiaccio

Con un particolare che lo accomuna a tutti gli altri: il particolarissimo colore degli occhi di uno dei banditi, un azzurro molto intenso e il suo sguardo di ghiaccio mentre minacciava le sue vittime.
Non a caso, infatti, l’operazione è stata battezzata “Ice Eyes”.
E quegli occhi di ghiaccio non se li scorderà più la coppia di settantenni che nel luglio scorso, nel cuore della notte, sono piombati in un incubo.

Un’ora di incubo

L’uomo era sceso per andare in bagno quando, in corridoio, si è ritrovato davanti tre banditi che erano entrati da una finestra lasciata aperta al piano inferiore a causa della calura.
Uno dei rapinatori lo ha subito gettato a terra e, sedutosi sopra, gli ha chiesto indicazioni precise su dove tenevano gioielli e denaro.
Nel frattempo la moglie si svegliò a causa del trambusto e ce ne fu anche per lei. Un altro bandito, infatti, le legò le mani dietro alla schiena e le puntò una pistola alla testa per “convincere” il marito a svelare tutti i nascondigli di casa.

Moglie sotto minaccia della pistola

Il terzo bandito, mentre gli altri immobilizzavano la coppia, faceva la “caccia al tesoro” raccogliendo due orologi Rolex, contanti per svariate migliaia di euro, gioielli, macchina fotografica, computer.
Al termine della rapina la coppia venne rinchiusa a chiave, senza cellulare, in una stanza inutilizzata. Solo le suppliche della donna, che si era accorta delle condizioni di salute del marito già colpito da due infarti, ha convinto uno dei rapinatori a rompere il vetro della porta della stanza e passarle un telefonino minacciandola di chiamare solo dopo che fossero passati 15 minuti dalla loro fuga.

Gli occhi “bucavano” il passamontagna

Fu proprio la moglie, in sede di denuncia presso i carabinieri di Portacomaro, a parlare di quello sguardo inquietante e di quegli occhi di ghiaccio appena percepiti dal passamontagna quasi integrale che la banda indossava e che si era fatta cucire su misura.
Quella di Tonco è la rapina “fotocopia” di quelle che sono state fatte a Cella Monte in provincia di Alessandria ai danni di un imprenditore vitivinicolo e poi a Trescore Balneario in provincia di Bergamo, a Parabiago in provincia di Milano.
I quattro si stavano dando alla fuga ma i carabinieri che li stavano intercettando li hanno arrestati. Si tratta di Agustin Pjetergjokaj, 24 anni, Kristjan Keci di 28, Kristjan Mehilli di 25 Cesk Thani di 32 anni, considerato il capo della banda.

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