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Navigare sicuri tra “sextortion” e truffe sul web
Cronaca

Navigare sicuri tra “sextortion” e truffe sul web

Conoscenza, consapevolezza, prevenzione. Questi i tre concetti chiave per difendersi dai pericoli di internet e del web: dalle truffe e dai vari tipi di estorsione alle false identità e al bullismo

Conoscenza, consapevolezza, prevenzione. Questi i tre concetti chiave per difendersi dai pericoli di internet e del web: dalle truffe e dai vari tipi di estorsione alle false identità e al bullismo in rete, che va sempre denunciato sia da parte di chi lo subisce sia da chi ne è al corrente. E' quanto emerso nel corso dell'incontro sul tema, nei giorni scorsi al Centro Culturale San Secondo, inserito nel ciclo di incontri formativi su internet e i social network. Organizzato dall'Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali in collaborazione con il Centro Studi Cinematografici di Roma e l'Associazione nazionale di cultura cinematografica, è terminato sabato. Ha previsto quattro incontri a cadenza settimanale rivolti ad educatori, insegnanti, ragazzi e genitori.

Come tutelare i ragazzi
Nello specifico, a parlare delle rischi e delle insidie della navigazione in rete, degli aspetti legali, giuridici e dei meccanismi di difesa è stato Claudio Turetta, assistente capo della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Asti. Due le linee di approccio: quella relativa ai giovani e quella riguardante gli adulti. Nel primo caso, Turetta ha sottolineato che «sebbene i giovani sappiano usare internet, mancano però di consapevolezza: per loro è tutto un gioco, non ci pensano due volte, ad esempio, a insultare un compagno o un insegnante in rete, come pure a creare un profilo a nome di altri, cosa che corrisponde al reato di sostituzione di persona. E' quindi di fondamentale importanza la prevenzione». In quest'ottica, l'esperto ha sconsigliato l'uso del tablet da parte dei più piccoli, suggerendo, in alternativa, che i genitori lo usino almeno insieme ai figli. «E' poi importante – ha aggiunto – che i giovani non passino troppo tempo davanti alla rete, per evitare di incorrere in forme di dipendenza, per la cura delle quali è in funzione uno specifico servizio dell'Asl».

L'assistente capo ha poi fornito alcune indicazioni utili alla tutela dei più giovani. «Premesso che la regola principale – ha esordito – è quella del dialogo e della comunicazione con i propri figli, è meglio che siano i genitori a ricaricare il credito dei telefoni cellulari, per evitare che i figli barattino le ricariche stesse in modo non corretto. Sempre i genitori è bene che gestiscano anche le varie password, per avere una possibilità di controllo. Dal canto loro, i ragazzi non devono mai condividere le password con amici e conoscenti. Per ulteriore sicurezza, gli esperti consigliano di adottare password molto personali, con almeno 8 caratteri, alternando lettere maiuscole e minuscole e scrivendo un nome o una parola al contrario, cui aggiungere dei segni di punteggiatura, come un punto esclamativo».

Come devono comportarsi gli adulti
In riferimento, invece, all'approccio degli adulti, Turetta ha dichiarato che «se da un lato le scuole sono impegnate ad educare i ragazzi a non commettere errori e sciocchezze in rete, dall'altro i genitori non hanno sufficienti conoscenze rispetto a questo mondo. Devono perciò acquisire le nozioni fondamentali. Al riguardo, esistono specifici corsi e iniziative». Turetta ha poi richiamato l'attenzione su un aspetto curioso, ovvero «la facilità con cui anche gli adulti incorrono sul web in determinati errori, come se perdessero la bussola, forse perché si tende a considerare internet solo qualcosa di virtuale». Per chiarire meglio questo aspetto, l'esperto ha fatto alcuni esempi pratici, sulla base della propria esperienza professionale. Ovvero, acquistare on line, a scatola chiusa, un'auto, per poi scoprire, una volta sul posto, che non esiste alcuna attività del genere.

O ancora, anticipare del denaro per poter solo vedere la macchina eventualmente da comprare, per affittare un alloggio per le vacanze senza averlo visto prima o per fare un colloquio di lavoro. «Queste – ha rimarcato Turetta – sono alcune delle insidie da evitare assolutamente. Prima di tirare fuori dei soldi, bisogna avere mille precauzioni. Piuttosto che cadere nella trappola di malintenzionati dediti alle truffe si rinuncia all'affare. In questo senso, evitate anche le ricariche on line delle carte prepagate». Un capitolo a parte è poi quello delle "sextortion," come vengono chiamate in gergo, ovvero delle estorsioni a sfondo sessuale. «C'è la moda, infatti – ha spiegato Turetta – di essere contattati da ragazze sul social network Facebook. Inizialmente chiedono l'amicizia, per poi invitare la persona in questione, come forma di divertimento, a farsi delle foto svestita o dei filmati, messi in seguito su youtube, da dove, per cancellarli, vengono richiesti dei soldi».

Tutelare la privacy
Tra i punti di maggiore rilevanza il discorso della privacy e delle e-mail. «Non mettete in rete – ha incalzato Turetta – dati e informazioni personali, che possono essere usati per mettere a segno dei furti o per creare false identità: al riguardo, arrivano e-mail fasulle con link e nomi magari di vostri amici che non vanno mai aperte. Verificate piuttosto spedendo un'altra e-mail separata o telefonando alla presunta persona in questione. Idem per le e-mail che richiedono ad esempio il pagamento di una multa a vostro carico o che vi avvisano del blocco del computer, per colpa di un virus, in particolare di quello definito locker, pretendendo che paghiate un tot, per la risoluzione del problema. Sappiate, infatti, che esiste il sito decryptolocker, il quale decripta gratuitamente il problema. Attenzione – ha proseguito – anche alle foto che postate dei vostri figli, perché essendo visibili da tutti, posso finire nelle mani anche di chi ne abusa, ad esempio su siti pedo-pornografici. E ancora, attenzione alle richieste di denaro, per apparenti buone cause, specie dall'estero, che in certi casi possono finire addirittura per finanziare il terrorismo». Ricordando, infine, che per alcuni disguidi ci si può rivolgere anche ai gestori della rete come Google, Turetta ha concluso: «Le insidie in internet richiedono in primo luogo il massimo della prevenzione, perché talvolta, anche dal punto di vista giudiziario, non è purtroppo possibile fare molto».

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