A metà fra il burlesque e lo spogliarello da bassa lega ma sicuramente niente a che fare con le bollicine più famose di Asti. Eppure, se su facebook cercate Asti Spumante, la prima pagina che vi

A metà fra il burlesque e lo spogliarello da bassa lega ma sicuramente niente a che fare con le bollicine più famose di Asti. Eppure, se su facebook cercate Asti Spumante, la prima pagina che vi appare è quella registrata a Seattle che propone ragazze poco o per nulla vestite, ammiccanti e maliziose. Va bene che l'Asti sia considerato un vino molto apprezzato dalle donne e che il Consorzio di Tutela abbia investito bei soldini nella promozione in Oriente con Lady Asti, ma sicuramente non pensava a questo.

Proprio il Consorzio, appena avuta notizia della presenza su Facebook di questa pagina ha provveduto a richiedere al social network di oscurare la pagina con il nome Asti Spumante che mostra lingerie femminili e molto altro. Il Consorzio ha anche incaricato i suoi legali di presentare una denuncia per arrivare all'identificazione dell'autore, probabilmente straniero vista la città di registrazione. Un'azione che rientra nei compiti di tutela del nome e dell'imagine dello spumante italiano docg più utilizzato al mondo per i brindisi. La difesa dell'identità dai pirati informatici è complessa: sono 48 i domini registrati in tutto il mondo dal Consorzio con il nomi "Asti" "spumante" e "Moscato" che portano comunque si digiti su Internet al sito ufficiale www.astidocg.it

d.p.