E’ finita con la condanna ad 1 anno di reclusione, alla sospensione di 2 anni della potestà genitoriale e al pagamento di 15 mila euro di risarcimenti morali all’ex marito, il delicato processo per sottrazione internazionale di minore che ha visto come imputata una donna di origini polacche
E’ finita con la condanna ad 1 anno di reclusione, alla sospensione di 2 anni della potestà genitoriale e al pagamento di 15 mila euro di risarcimenti morali all’ex marito, il delicato processo per sottrazione internazionale di minore che ha visto come imputata una donna di origini polacche.
In Italia ha conosciuto un uomo di Costigliole con il quale ha messo su famiglia e dal quale ha avuto un figlio. Dopo qualche anno i due si sono separati e lei è andata a vivere a Tortona. Tutto abbastanza tranquillo fino a 4 anni fa quando, approfittando del fatto che poteva portare il figlio per qualche settimana in Polonia a trovare i nonni materni, ha deciso di non fare più ritorno in Italia.
Di lì è nato il calvario del padre, che per tre anni non ha avuto la possibilità di rivedere il figlio. Qualche sporadica telefonata, sempre sotto il controllo della madre e nessun incontro. Intanto la denuncia sporta in Italia ha fatto il suo corso ma, mentre il Tribunale dei Minori ha dichiarato illegittimo il trasferimento in Polonia del ragazzo con la madre e il tribunale di Alessandria in questi giorni ha sentenziato la condanna per la donna, l’Alta Corte di Varsavia alla quale il padre si è rivolto, aveva escluso il ritorno del ragazzino in Italia perchè all’atto della sentenza erano passati già 2 anni e i giudici hanno ritenuto che ormai si era ambientato a tal punto da risultare danno per lui lasciare la Polonia per l’Itlia.
Dall’anno scorso la madre concede al ragazzino di venire in Italia 20 giorni all’anno, durante le vacanze estive, per stare con il padre, ma per il resto dell’anno padre e figlio non si vedono nè, quasi, si sentono al telefono.
«Non sappiamo ancora come si evolverà in futuro questa decisione – è il commento dell’avvocato Alberto Masoero che ha assistito il padre in questa lunga battaglia giudiziaria – il Tribunale di Alessandria ha disposto la trasmissione della sentenza al tribunale dei Minori di Torino per competenza e staremo a vedere cosa decideranno i giudici minorili».
d.p.