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Confisca per 1,5 milioni a una coppia di nomadi
Cronaca

Confisca per 1,5 milioni a una coppia di nomadi

A novembre la notizia aveva fatto scalpore perchè per la prima volta nella nostra città erano state applicate le norme del “sequestro anticipato”, una novità delle leggi antimafia e prevenzione del crimine. Destinatari di tale novità erano stati Davide Agazzi, 29 anni, e la convivente Sabrina Carzaghi, di quattro anni più giovane, entrambi nomadi sinti residenti ad Asti. Ora quel “sequestro anticipato” si è trasformato in una confisca dei beni, ovvero la perdita della proprietà da parte dei due nomadi a favore dell’Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC)

A novembre la notizia aveva fatto scalpore perchè per la prima volta nella nostra città erano state applicate le norme del “sequestro anticipato”, una novità delle leggi antimafia e prevenzione del crimine. Destinatari di tale novità erano stati Davide Agazzi, 29 anni, e la convivente Sabrina Carzaghi, di quattro anni più giovane, entrambi nomadi sinti residenti ad Asti. Ora quel “sequestro anticipato” si è trasformato in una confisca dei beni, ovvero la perdita della proprietà da parte dei due nomadi a favore dell’Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC).

Alla coppia i carabinieri erano arrivati dopo svariati controlli sul tenore di vita tenuto da loro e dalla loro famiglia, tenendo conto che vivevano lussuosamente pur dichiarando di essere quasi nullatenenti. A questo tipo di accertamento da redditometro, gli inquirenti avevano affiancato anche il “curriculum penale” di Agazzi, con sentenze e processi pendenti per reati di ricettazione, usura, furti e altri reati. Per i carabinieri Agazzi non poteva permettersi di condurre la vita di lusso accertata con i miseri redditi che dichiarava, dunque i suoi acquisti e i suoi investimenti dovevano derivare per forza da attività illecite. Per essere precisi, dai conti della Procura e dei carabinieri, emergeva che rispetto a quanto dichiarato, Agazzi spendeva 400 mila euro in più all’anno. Da dove arrivavano questi soldi? Di qui la richiesta della prima misura di sequestro anticipato, sottoscritta dal pm Marchetti che nei giorni scorsi ha ottenuto che venisse trasformato in confisca insieme al provvedimento di sorveglianza speciale cui Agazzi sarà sottoposto per i prossimi cinque anni.

Tra i beni che erano stati già presi agli Agazzi, vi erano il Vip Bar di piazza Alfieri, la sala giochi 21.12 Slot di via Grassi, una lussuosa auto Audi, un Nissan Juke usato in famiglia e un grande camper importato direttamente dalla Germania. A novembre furono sequestrati anche svariati conti correnti bancari, titoli azionari, fondi di investimento e cassette di sicurezza. I carabinieri del Nucleo Investigativo che hanno condotto le indagini, avevano parlato di un valore di circa un milione e mezzo di beni sequestrati e ora confiscati.

Daniela Peira

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