Corteo, bandiere e discorsi hanno caratterizzato la festa del 25 Aprile, che si è svolta giovedì di fronte ad una nutrita rappresentanza di astigiani. La manifestazione si è conclusa in piazza San Secondo, dove non sono mancate le contestazioni ad alcune frasi pronunciate da Giovanni Gerbi nel suo intervento
Asti ha festeggiato il 25 aprile e numerose sono state le persone a prendere parte alla cerimonia che è iniziata alle 9 con lomaggio delle autorità al Sacrario dei Caduti per la Liberazione e la Santa Messa presso il Cimitero della città. Il Comitato Antifascista, che definisce il programma dei festeggiamenti del 25 aprile, questanno ha scelto di deporre nei luoghi simbolo del ricordo ai caduti per la Liberazione, mazzi di garofani bianchi e rossi, per rievocare il saluto degli italiani al passaggio di chi li liberò. Alle 10, presso il cippo dei Giardini Pubblici, la banda ha suonato il Silenzio ed è stato deposto un mazzo di fiori. Qui si è formato il corteo con alla sua testa, la Banda Città di Asti G.Cotti, i Gonfaloni del Comune, la Provincia e altri Comuni della Provincia, il Sindaco Fabrizio Brignolo, il Prefetto, il Presidente Consiglio Comunale, i Consiglieri, le Autorità, i Sindaci degli altri Comuni, le Associazioni combattentistiche, i Partiti e Sindacati.
Il corteo da C.so alla Vittoria è giunto in Piazza I Maggio per la deposizione della corona al monumento dei Caduti. È qui che il trombettiere della banda ha pronunciato le parole: onore ai caduti, per poi eseguire tre squilli di tromba. La banda ha poi iniziato a suonare, intonando "Bella Ciao". Su queste note, ai piedi del monumento ad essi dedicato, si è reso omaggio ai caduti. Il corteo è ripartito percorrendo C.so Alfieri e Via Gobetti per poi giungere in Piazza San Secondo intorno alle 11. Il primo intervento è stato quello di Battista Bianco, Presidente dellA.N.P.I. di Asti che ricordando il fondamentale apporto dei partigiani alla liberazione ha voluto richiamare con forza i politici ricordando loro "che hanno il compito di dare un governo stabile allItalia e che sono al servizio del nostro Paese." Tutti coloro che hanno preso la parola, insieme al ricordo della Resistenza, hanno invocato il ritorno ad una politica chiara, che si ponga realmente al servizio dei cittadini. Il giovane Francesco Burini, indossando i vestiti che portavano i partigiani ha sottolineato che oggi "si deve fare attenzione alle proposte antidemocratiche". Non è mancato qualche spunto polemico, indirizzato al Comune.
LAvv. Guido Cardello, Vice Presidente dellA.N.P.I di Asti, ha infatti sottolineato come "abbia fatto male agli antifascisti e a chiunque si possa definire democratico, avere visto qualche mese fa, i gruppi di Forza Nuova fare campagna elettorale nella Sala Consiliare del Comune." Lavvocato, unitamente alla Senatrice Carla Nespolo, Vice Presidente Nazionale dellANPI e Presidente dellISR di Alessandria e al Sindaco di Asti, ha poi auspicato che nelle scuole venga data la possibilità ai ragazzi di capire e conoscere la Resistenza, cosa che oggi pare essere trascurata dai programmi scolastici. La Senatrice ha ricordato in particolare le donne partigiane e le donne operaie della Way Assauto e della Borsalino, che "hanno combattuto insieme ai loro compagni per difendere le fabbriche." Molti applausi per il partigiano Reuccio, Giovanni Gerbi, che con il suo discorso ha ricordato le battaglie fatte e i compagni operai della Waya, non mandandole a dire ai politici e alla classe dirigente di oggi.
Il suo intervento è stato oggetto di qualche contestazione da parte del pubblico, che si era appena sentito dare del fascista. A concludere la mattinata, le parole del Sindaco Fabrizio Brignolo, che, dopo aver ripreso e stigmatizzato certe parole di Giovanni Gerbi, ha ringraziato i partigiani per ieri e per ciò che oggi il loro esempio insegna ancora alle nuove leve. La cerimonia per festeggiare il 25 aprile è continuata alle 21 allAuditorium Centro Giovani con levento a cura dellIsrat, dellAssociazione Comunica e del Teatro degli Acerbi intitolato: "25 aprile…sempre:Testimonianze e progetti di resistenza quotidiana di ieri, di oggi, di domani".
Alessia Conti