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Così in Francia si lotta contro i falsi del vino
Cronaca

Così in Francia si lotta contro i falsi del vino

La Francia punisce più severamente dell'Italia i falsi enologici? Fa riflettere sull'argomento una vicenda penale avvenuta nei mesi scorsi a cavallo delle Alpi. Le indagini della Gendarmerie

La Francia punisce più severamente dell'Italia i falsi enologici? Fa riflettere sull'argomento una vicenda penale avvenuta nei mesi scorsi a cavallo delle Alpi. Le indagini della Gendarmerie di Digione e dell'Ufficio Centrale per la salute pubblica di Parigi sulla contraffazione di alcuni importanti marchi di vino, riscontrata in Svizzera, hanno condotto all'emissione di un mandato di arresto europeo per i presunti responsabili.

Con la collaborazione della Guardia di Finanza italiana, due sono state le persone arrestate, residenti a Novara, con relative udienze presso la Corte d'Appello di Torino a seguito della domanda di l'estradizione. Ad assistere gli imputati lo studio legale Gallo e Pesce di Nizza Monferrato. Al di là dell'esito finale, fa riflettere la notevole forza con cui la Francia ha reagito a una situazione, pur illegale, che nella quasi totalità dei casi è ben lontana dalla possibilità di richiesta di restrizioni della libertà personale (è necessaria, per esempio, la presenza di un reato associativo).

C'è da dire che il giro d'affari intorno a uno dei marchi più importanti oggetto della contraffazione, Romanée Conti, è stellare: il prezzo di una bottiglia può arrivare fino a 10 mila euro. In contemporanea, sul sito ufficiale della pregiata casa vitivinicola campeggia, messo in un risalto tale da oscurare persino la home page, un avviso per i clienti che sollecita a fare attenzione ai falsi. La domanda spontanea è se, in tempi in cui si parla a gran voce di difesa del "Made in Italy", un simile comportamento da parte delle autorità e delle forze dell'ordine tricolori, su scenario mondiale, sia possibile o addirittura auspicabile.

L'export, si dice, di questi tempi tiene viva la nostra economia; e ciò di cui si parla non è nient'altro che una maggiore vigilanza sui nostri prodotti, quando varcano i confini.

f.g.

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