Primo astigiano ammesso all’Accademia di Danza del prestigioso teatro
Un mese e mezzo di Russia, anzi di Mosca per un ragazzino di 16 anni con grandi sogni e un talento più grande ancora.
Entra nel vivo la straordinaria avventura di Ismael Bravin che sta vivendo una prova che cambierà la sua vita. Privata e professionale.
Ismael vive in frazione Revignano, ad Asti, ed è il primo danzatore astigiano ad essere stato ammesso all’Accademia di Danza del prestigiosissimo Teatro Bolshoi di Mosca.
Ha iniziato a danzare appena dopo aver cominciato a camminare, a tre anni, e da allora non c’è stato giorno in cui il ragazzo non si sia dato da fare per imparare e migliorarsi. E la scorsa estate è arrivato al primo grande traguardo: la selezione avvenuta in Italia di quattro ragazzi da portare un anno al cospetto dei maestri di danza del Bolshoi per prepararli all’ammissione nel mondo del più famoso teatro di danza al mondo.
Un bel salto nel buio per un ragazzino che non si è quasi mai mosso da Revignano; di quei passi che si fanno solo se si è molto motivati come lui.
Cronaca di un mese e mezzo da moscovita
Ismael è a Mosca, da solo, dal primo ottobre, vive in una sorta di “collegio” all’interno dell’Accademia con tutti gli altri danzatori selezionati in tutto il mondo.
Ha compagni di camera giapponesi e ha il privilegio di poter andare ad assistere agli spettacoli al Bolshoi con una carta speciale a loro riservata.
Molto diversa da quella italiana la sua vita russa: ogni mattina due ore di danza, poi la scuola di russo, la pausa mensa e, nel pomeriggio, lo studio, lezioni di danza specialistiche e l’allenamento individuale su quanto trattato nella giornata.
Di sera, con la fatica della giornata addosso, la scuola italiana, quel liceo linguistico frequentato solo in prima e quest’anno seguito grazie alla collaborazione del gruppo docenti e al prezioso sostegno della compagna di classe Sofia che gli passa appunti e compiti tramite whatsapp. Con le videochiamate dei suoi compagni che ha messo una foto di lui in posa sul profilo Instagram della classe, la seconda LB.
Il giorno dopo si ricomincia, con insegnanti molto severi ma fondamentali per una crescita importante nella danza e nel carattere. Insegnanti che parlano tutti in russo, peraltro.
Cosa gli manca di più
Cosa manca di più ad Ismael? La sua famiglia e il cibo italiano.
Anche se ha conosciuto, ci confida la mamma, un piatto buonissimo a colazione a base di riso, latte e spezie.
Sulla nostalgia di casa gli viene incontro la tecnologia delle moderne telecomunicazioni.
«Andiamo avanti a whatsapp, sia con chiamate, videochiamate e messaggi vocali. Non è facile avere un figlio adolescente così distante, ma lui è talmente determinato che, fra una crisi nostalgica e l’altra, sappiamo entrambi che è la cosa giusta» dice la madre, Patrizia, prima sostenitrice del sogno di Ismael che si è spesa e continua a lavorare per dare gambe alla complicata “macchina economica” che sta alla base di questa avventura.
Come fare per aiutarlo
La famiglia di Ismael ha infatti già dato fondo a tutti i risparmi per i primi passi verso il “sogno Bolshoi” e si avvicina un altro momento di impegno economico. Per chi volesse essere un piccolo mattoncino nella carriera di Ismael, è ancora attiva una raccolta fondi on line visibile al seguente link: gf.me/u/ka5tqc. Lì sono presenti tutte le indicazioni per partecipare alla sottoscrizione.