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Cronaca
Business

Da Asti la prima farina di grilli venduta su Amazon

Viene distribuita in una scatola con farina di grano tenero a parte e un ricettario dello chef Cavasin

Un’idea di business nata sotto l’ombra di una fresca pergola di Castello d’Annone che con la tenacia dei due amici d’infanzia diventa realtà: è astigiana la prima azienda autorizzata a commercializzare farina di grillo in Europa sulla piattaforma Amazon.
Marco Gallo e Paolo Viarengo sono infatti di soci della Maaligan srl (che in lingua mongola significa “grillo”), con sede ad Asti.
Amici di lunghissima data, prima ancora che soci, Paolo e Marco arrivano da esperienze lavorative diverse: il primo vanta una carriera nel marketing e comunicazione di importanti realtà come Gardaland e Zoom, il secondo ha anni di consulenza alle spalle nel settore energetico.
Da questi mondi così lontani, sono approdati sulle vendite on line di prodotti innovativi.
Hanno cominciato con i prodotti a base di estratti di canapa e poi hanno deciso di abbracciare la nicchia dei “novel food”, alimenti o ingredienti “nuovi” rispetto a quelli tradizionalmente intesi.
Fra questi, grazie alla recente autorizzazione alla commercializzazione decisa dall’Unione Europea, rientra sicuramente la tanto discussa farina di grilli, già ampiamente utilizzata in moltissimi Paesi asiatici.
«Al di là di preconcetti e pregiudizi – spiega Paolo Viarengo – la farina di grillo rappresenta una svolta nel settore alimentare. E’ altamente sostenibile per la facilità di allevamento degli insetti materia prima che impiega anche una quantità d’acqua infinitamente più ridotta rispetto ad allevamenti tradizionali di bovini o altri animali; è proteica perchè contiene il 74% di proteine animali; può essere prodotta con investimenti modesti e in quasi ogni parte del mondo, andando dunque a dare risposte alla crescente massa di persone affamata anche a causa del cambiamento climatico».
La farina commercializzata dalla Maaligan srl è composta per il 97% di grano tenero 00 e per il 3% di farina derivata da grilli lavorati da una azienda vietnamita, la Cricket One, unica ammessa dal regolamento della Commissione Europea nei suoi confini.
«Noi siamo intermediari commerciali – spiegano Viarengo e Gallo – Acquistiamo la farina di grilli dall’importatore e la facciamo confezionare in bustine termosigillate e sottovuoto da 30 grammi. Poi facciamo confezionare i pacchi di farina di grano tenero 00 tradizionale dal Molino Bogetto Roberto, di Castello d’Annone, aggiungiamo un ricettario scritto appositamente per il nostro prodotto dallo chef Roberto Cavasin, profondo sostenitore del novel food e confezioniamo il tutto nel pacco che viene commercializzato con il nome di Crickets and Co».
Il prodotto, sulla piattaforma Amazon Italia (in Europa la commercializzazione partirà a giorni) è presente da meno di un mese, ma ha già trovato il suo posto.
«Abbiamo ricevuto ordini da tutta Italia ma per ora non abbiamo ancora le recensioni».
Per venderle, Gallo e Viarengo hanno dovuto assaggiare il mix di farine. Che gusto ha?
«Alla vista, se si mescola l’intero pacco di farina bianca con l’intera busta di farina di grilli, sembra quasi una farina semintegrale.
Vista la percentuale così bassa di farina di insetti, la lavorazione degli impasti è pressochè identica a quelli con la sola farina bianca.
Anche il gusto non è così diverso. Solo si coglie un sentore di nocciola, per nulla sgradevole».
Il mix di farina viene consigliato da Cavasin per fare pane, gnocchi, focaccia, base per pizze, muffin, crostate.
Per saperne di più sullo chef che da anni sperimenta l’abbinamento della cucina classica mediterranea con gli insetti commestibili, basta andare a visitare il suo blog masterbug.it.
«Dalle informazioni che abbiamo, è in vista la possibilità di aumentare fino al 15% la percentuale di farina di grilli su un chilo di farina bianca. Noi, nella scatola che i clienti ricevono a casa, la vendiamo separatamente in modo da lasciare massima libertà di sperimentazione in cucina.
Inoltre possiamo vendere ai professionisti forniture singole di sola farina di grillo».
In realtà in Italia, e anche vicino all’Astigiano, sono già nati degli allevamenti di grilli per la produzione di farina ma al momento è consentita solo per l’alimentazione animale e non ancora per quella umana.

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