Una seconda “prima pietra”, oggi pomeriggio alla presenza delle autorità regionali capitanate dal governatore Alberto Cirio, per il cantiere del presidio sanitario “Valle Belbo”. Con la ripartenza ufficiale dei lavori in capo all’ATI Ruscalla, sembra aprirsi una nuova pagina nella travagliata vicenda che affonda nel passato del sud Astigiano per oltre un decennio. «Dopo l’incontro di presentazione del cronoprogramma dei lavori, sotto le feste, ora siamo qui a riaprire ufficialmente il cantiere – sono state le parole d’esordio del presidente della Regione Piemonte – Come progetto era uno dei molti trovati fermi, al nostro insediamento, e non l’unico ospedale. Qui dimostriamo quanto sia importante per noi rispettare i soldi dei cittadini».
Secondo Cirio, la salute delle persone va tutelata con i fatti, e non con le parole: «Sarà un ospedale vero e proprio, di territorio, che si aggiunge ai servizi nel concentrico. Bene che si possa ancora fare un esame del sangue o una lastra sotto casa, ma che per curarsi in modo più specifico ci sia struttura apposita». Riferimento specifico, la doppia scelta di utilizzare una parte, circa 3, dei 14 milioni di euro stanziati per restaurare l’ex presidio Santo Spirito, in modalità da definire. La ripartenza del cantiere può ora restituire fiducia ai cittadini secondo il sindaco Simone Nosenzo: «Dopo molto tempo e altrettante incertezze, era normale sentirci dire “i lavori non ripartiranno mai mai”. Una volta completato, ne avremo anche un ampliamento dei servizi sanitari alla vallata». Soddisfazione anche da parte di Maurizio Rasero, sindaco di Asti in veste di presidente della Provincia: «La struttura darà servizi essenziali per il sud astigiano, ma contribuirà a decongestionare il Cardinal Massaia». Dall’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, ribadita la formula scelta di ospedale plurisede con Asti: «La struttura, in precedenza, era stata declassata a presidio».
In base alle comunicazioni ufficiali l’edificio definitivo, su un’area di 46 mila metri quadri, avrà: al piano seminterrato: radiologia, farmacia, mensa, guardaroba, spogliatoi, locali tecnici e camera mortuaria; al piano rialzato: punto accoglienza, reparto dialisi, punto di primo intervento, tre blocchi di ambulatori specialistici, reparto recupero riabilitazione funzionale, altri studi medici, direzione sanitaria e amministrativa; al piano primo: 83 posti di area medica (35 stanze doppie più 13 singole), sala del silenzio e punti di controllo infermieristico. Saranno inoltre spostati nel nuovo edificio, al momento della sua apertura, alcuni servizi che ora sono in diverse sedi tra Canelli e Nizza, vedasi dialisi, recupero e riabilitazione e il SERT. Nel momento in cui scriviamo, in base all’ufficialità, il Punto di Primo Intervento sarà in funzione per 8 ore al giorno. Sollecitato sul tema, l’assessore regionale Luigi Icardi ribadisce l’intento di lavorare per arrivare al funzionamento sulle 24 ore: «Al momento il limite da superare sta nella disponibilità di risorse umane».