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Elena Ceste, è scontro su facebooktra innocentisti e colpevolisti
Cronaca

Elena Ceste, è scontro su facebook
tra innocentisti e colpevolisti

Innocentisti e colpevolisti. L'opinione pubblica si divide sul caso di Elena Ceste: nei commenti che riempiono le pagine di internet, nei salotti della tv in cui siedono esperti che offrono le

Innocentisti e colpevolisti. L'opinione pubblica si divide sul caso di Elena Ceste: nei commenti che riempiono le pagine di internet, nei salotti della tv in cui siedono esperti che offrono le loro opinioni, in paese tra quanti conoscevano o meno la famiglia o la stessa donna, scomparsa il 24 gennaio da casa e ritrovata nove mesi dopo sul fondo di un canale ad 800 metri dalla sua abitazione. E ci si divide tra innocentisti e colpevolisti anche nei vari gruppi nati in questi mesi attraverso un social network tanto diffuso come Facebook.

Mentre il gruppo "Insieme per Elena, insieme per la verità", creato dall'ex compagna di scuola torinese Morena Deidda e che aveva raggiunto i 4.500 iscritti, si è trasformato in un comitato, con relativa registrazione, appoggiato da consulenti che operano per portare contributi alle indagini ed il cui obiettivo è quello di «perseguire la giustizia e la verità nel caso di Elena Ceste e difendere il suo diritto alla tutela, della sua stessa moralità e memoria», un altro gruppo è nato in queste ultime settimane a tutela del marito Michele Buoninconti, unico indagato dalla Procura astigiana, per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Tra i promotori ed amministratori del gruppo su Facebook "Stop all'accanimento mediatico contro Michele Buoninconti", ci sono i costigliolesi Sandro Caruso, anch'egli papà di quattro bambini, che conosceva Elena e Michele superficialmente, «una conoscenza legata alla frequentazione della scuola da parte dei bambini», e Romina Secco, amica di Buoninconti, che gli è stata vicina in questi mesi, facendo giocare insieme i rispettivi figli.

«Il nostro obiettivo è quello di sostenere la famiglia Buoninconti, dando un appoggio morale ed offrire vicinanza soprattutto ai bambini; così come chiediamo che si abbassi la tensione intorno a Michele ? ci spiega Caruso ? Abbiamo inoltre in mente alcune iniziative: ci stiamo attivando per far arrivare regali per i bambini per Natale e porteremo alla famiglia le tante lettere di sostegno che sono arrivate alla nostra casella di posta elettronica». «Sono tantissime le persone di Costigliole che mi hanno chiesto di far parte del gruppo: crediamo fermamente all'innocenza di Michele e glielo vogliamo testimoniare in questo modo», aggiunge Caruso, che in questi giorni si è fatto portavoce degli iscritti al gruppo, presentando l'iniziativa attraverso diverse interviste in tv. Intanto sul fronte delle indagini, si lavora anche sulle "tracce" lasciate dai telefoni.

Giorni fa era stata eseguita un'ispezione tecnica in casa della Ceste: gli investigatori scientifici, accompagnati dai carabinieri che stanno indagando sulla morte della donna, si sono recati nella villetta di strada San Pancrazio per verificare la potenza di trasmissione dei segnali telefonici, dalle varie camere dell'abitazione. Prosegue dunque senza sosta il lavoro dei carabinieri dell'Investigativa del comando provinciale di Asti e del magistrato incaricato, la dottoressa Deodato, che da ormai dieci mesi indagano per ricostruire i fatti di quel mattino del 24 gennaio che hanno portato alla scomparsa di Elena Ceste, con il ritrovamento del suo cadavere soltanto nove mesi dopo.

Indagini incessanti, con turni di giorno e di notte, per ricostruire e dare il giusto significato ad ogni dettaglio, anche il più piccolo particolare. Nelle scorse settimane sono state anche ripercorse varie testimonianze, risentendo vicini di casa e conoscenti, oltre che i genitori ed il cognato della mamma di Motta. Secondo indiscrezioni sarebbe considerata attendibile la testimonianza della vicina di casa di Elena, che la vide quel mattino nel cortile della villetta, intorno alle 8,15. Poi il buio, fino al 18 ottobre, quando il corpo della donna ricompare grazie ai lavori di pulizia nel rio Mersa disposti dal sindaco di Isola. Si resta ora in attesa dei risultati degli esami autoptici a cui sta lavorando il dottor Romanazzi ad Alba.

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