Un Ferragosto di fuoco per tutti i gestori di piscine e centri balneari, comprese le location astigiane. A finire sotto l’occhio del ciclone nel cuore dell’estate piemontese è il parco acquatico AstiLido, un vero e proprio “must” per gli appassionati del settore. Oggetto del contendere un video postato sui social e diventato rapidamente virale nel quale gli addetti all’entrata della piscina astigiana negano l’ingresso a una famiglia di origini nigeriane. Un episodio che ha asssunto rapidamente connotati razzisti, ed è stato letto come un atto discriminatorio verso persone africane.
A chiarire l’accaduto giungono però le dichiarazioni di una delle figure di riferimento del parco acquatico, Stefania Penna, che con il padre Gino e uno staff consolidato porta avanti questa attività da parecchio tempo: “Spiace enormemente vedere il nome dell’AstiLido accomunato a episodi di razzismo. La nostra è una piscina che ha una storia di quarant’anni e se così fosse avremmo già chiuso i battenti da parecchi anni. Presso la nostra struttura in tutto questo tempo hanno lavorato persone di qualsiasi nazionalità, ci tengo anche a sottolineare che alla Lido sono sempre entrati clienti di qualsiasi etnia: italiani, africani, persone dell’Est Europa. Questi aspetti sottolineano come sia evidente che da parte nostra non vi sia alcuna preclusione in termini di razza o colore della pelle”.
Il parco acquatico emanerà a breve un comunicato stampa per fare chiarezza sull’accaduto e ha l’intenzione di “impugnare” il video postato per il danno di immagine creato. Riguardo all’episodio specifico, Stefania spiega nel dettaglio: “Tutto risale allo scorso Ferragosto, nel 2021, quando nacquero parecchie difficoltà nel gestire la piscina a causa del comportamento di un gruppo di persone straniere. A prescindere dalla nazionalità, chi si reca all’AstiLido sa che non deve bere in bottiglie di vetro, che non può fare il bagno vestito, che non sono accettati comportamenti aggressivi nei confronti degli addetti ai lavori, invece la scorsa estate accadde l’esatto contrario, fu difficile per il nostro adddetto alla sicurezza gestire l’enorme flusso di persone e i comportamenti inadeguati di molti. Fummo costretti a chiamare la polizia per sedare gli animi e garantire l’incolumità dei nostri clienti, e la polizia stessa ci consigliò, in caso di difficoltà, di vietare l’ingresso in piscina ai soggetti che in precedenza avessero avuto atteggiamenti irrispettosi”.
“Lo scorso 15 agosto – prosegue la Penna – ha raggiunto l’AstiLido un gruppo molto numeroso di persone di origini nigeriane, le donne sono entrate tutte regolarmente, mentre gli addetti all’entrata, ricordando il suggerimento dell’anno precedente e avendo il dubbio che l’uomo in questione fosse lo stesso che in precedenza aveva creato problematiche, hanno optato per non farlo entrare, mentre il resto della famiglia, moglie e figli, sarebbero potuti entrare regolarmente. Una scelta dettata non certo dal razzismo ma dalla semplice volontà di evitare disguidi e situazioni spiacevoli”. “Dopo che il video è divenuto pubblico – continua Stefania – abbiamo ricevuto innumerevoli telefonate, parecchie persone hanno criticato una struttura che negli anni è sempre stata apprezzzata e stimata, il danno di immagine è stato grave. L’AstiLido è da 40 anni un parco acquatico che accoglie tutti con piacere e con la volontà di concedere alle persone alcune ore di svago, quando vengono prese decisioni di questo tipo è per garantire ai clienti sicurezza e un soggiorno sereno. Il colore della pelle, la nazionalità, non centrano nulla, le nostre porte sono sempre state aperte a tutti e sempre lo saranno”, conclude.