La famiglia di Maria Teresa Silvestro si chiede come sia stato possibile che l’anziana donna, (78 anni) malata di Alzheimer, si sia potuta allontanare dalla casa di riposo di Tonengo senza che nessuno se ne accorgesse pur indossando il braccialetto elettronico che serve a monitorare la posizione del paziente a distanza
L’avevano cercata per due giorni, nelle gelide giornate del week end el 17 e 18 dicembre finendo per trovarne il corpo senza vita al fondo di una scarpata, sul bordo di un torrente. Ora la famiglia di Maria Teresa Silvestro si chiede come sia stato possibile che l’anziana donna, (78 anni) malata di Alzheimer, si sia potuta allontanare dalla casa di riposo di Tonengo senza che nessuno se ne accorgesse pur indossando il braccialetto elettronico che serve a monitorare la posizione del paziente a distanza.
Eppure, nonostante il braccialetto, nonostante la struttura fosse chiusa, poco dopo le 15 del sabato era riuscita ad uscire indossando solo un golfino leggero e scarpe da camera. L’allarme era stato dato 2 ore dopo e subito erano scattate le ricerche di carabinieri, protezione civile, vigili del fuoco. Ma la donna è stata ritrovata solo il pomeriggio del giorno seguente, priva di vita.
Alla luce di quanto successo, i famigliari della signora Silvestro, che avevano anche attivato una ricerca attraverso il tam tam dei social, si sono rivolti al servizio legale di Studio 3A per chiarire le responsabilità della scomparsa della donna.
Il consulente personale affidato alla famiglia di Maria Teresa, Giancarlo Bertolone, ha chiesto al servizio legale dello studio di attivare la procedura per la valutazione di responsabilità civili e penali nella vicenda. E’ stata così presentata alla Procura di Asti una richiesta di incidente probatorio per accertare la dinamica dei fatti.
Daniela Peira