La sentenza del Tribunale dei Minori si apre con un lungo elogio al lavoro dei genitori di Elena Ceste nei confronti dei quattro nipoti. «I nonni, con il concorso attivo e intensivo dei parenti
La sentenza del Tribunale dei Minori si apre con un lungo elogio al lavoro dei genitori di Elena Ceste nei confronti dei quattro nipoti. «I nonni, con il concorso attivo e intensivo dei parenti materni, si sono adoperati per assicurare ai minori un ambiente accogliente, affettivamente caldo, rispettoso del loro travaglio emotivo, senza mettere in atto pressioni a interventi psicologicamente intrusivi. Un gruppo di familiari che ha fornito ai ragazzini stabilità nel riferimento affettivo, continuità nelle esperienze scolastiche e amicali e in quelle ludico ricreative adeguate all'età di ognuno dei minori. Questo ha portato ad un aumento della dipendenza emotiva verso di loro, l'apertura alla comunicazione di stati d'animo estremamente dolorosi e, complessivamente, i ragazzini si sentono maggiormente sereni e gradualmente più disponibili verso le esperienze di vita sociale per il venir meno di una cappa ambientale a genesi paterna di sistematica interdizione sulla qualificazione del mondo extrafamigliare».
I ragazzi stessi hanno manifestato la volontà di voler rimanere con i nonni. Di qui la decisione di affidare ai genitori di Elena la potestà sui quattro minori e di proseguire nel divieto di incontro con il padre e con i parenti paterni. Dunque anche il fratello di Michele non potrà incontrare i nipoti anche perché ha sempre espresso il desiderio di vederli ma è pronto a rinunciarvi se la condizione è quella di sottostare alla "mediazione" dei nonni materni.
d.p.