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Falso dentista arrestato dai carabinieri
Cronaca

Falso dentista arrestato dai carabinieri

Da due anni pendeva un ordine di carcerazione nei suoi confronti per scontare una pena di quattro anni di reclusione e non si sarebbe mai immaginato di incappare nelle maglie fitte dei controlli dei

Da due anni pendeva un ordine di carcerazione nei suoi confronti per scontare una pena di quattro anni di reclusione e non si sarebbe mai immaginato di incappare nelle maglie fitte dei controlli dei carabinieri. All'ombra di un Santo, per di più. Invece, proprio a pochi chilometri dal Colle don Bosco, è finita la latitanza di Giovanni Holmes Pozzolo, 54 anni, fermato e controllato durante un posto di blocco. Da un incrocio dei dati al terminale, l'uomo è risultato colpito dall'ordine di carcerazione ed è stato portato prima nella caserma di Castelnuovo don Bosco e poi al carcere di Quarto. Ha potuto avvertire il suo legale, l'avvocato Migheli di Torino, cui è stato notificato l'arresto.

Pozzolo è noto soprattutto alle cronache torinesi per le denunce di esercizio abusivo della professione dentistica. Nato in Brasile ma cresciuto a Torino, l'uomo si è reso protagonista di un rocambolesco controllo della Guardia di Finanza nel febbraio del 2009 quando, per sfuggire all'accertamento, aveva chiuso a chiave la porta del suo studio abusivo, aveva rinchiuso le sue due collaboratrici (che lavoravano in nero) nel bagno e aveva nascosto tutte le schede dei pazienti sul parapetto fuori dalla finestra. Secondo quanto emerse nei giorni immediatamente successivi a questo controllo, gestiva due studi: quello regolare da odontotecnico e un altro abusivo dove riceveva i pazienti, li visitava e talvolta li operava anche. Una ventina i clienti al giorno che credevano di trovarsi in un regolare studio dentistico senza sapere invece che chi li stava curando era solo un odontotecnico. Le fatture con le quali ratificava i pagamenti erano intestate ad un vero medico con il quale aveva condiviso lo studio fino al 2005.

Nelle annotazioni degli inquirenti si parlava anche di condizioni igienico sanitarie precarie, con mozziconi di sigaretta spenti, cenere, cartacce e bottigliette vuote tra le protesi del laboratorio, attrezzature non sterilizzate e protesi buttate alla rinfusa negli scatoloni. Pozzolo era stato denunciato da due pazienti per aver subito danni gravi.

Daniela Peira

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