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Cronaca

Evasione e “buona spesa”
nel mirino della Finanza

Primo bilancio dell'anno, quello da gennaio a maggio, per la Guardia di Finanza di Asti che ha festeggiato, a porte chiuse, il 241.mo anniversario della sua fondazione. Nella caserma di via Arò

Primo bilancio dell'anno, quello da gennaio a maggio, per la Guardia di Finanza di Asti che ha festeggiato, a porte chiuse, il 241.mo anniversario della sua fondazione. Nella caserma di via Arò il comandante, colonnello Michele Vendola, ha dato il benvenuto alla delegazione di personale in servizio e quello in congedo che ha condiviso lavoro e missione del Corpo. Un ruolo, quella della Guardia di Finanza, che assume una maggiore importanza proprio in tempi di profonda e persistente crisi come quella che stiamo attraversando; tempi in cui è fondamentale che ogni cittadino dia il proprio contributo per il funzionamento dello Stato, in relazione alla propria capacità di reddito e tempi in cui ogni abuso e ogni "furberia" pesa direttamente sulle spalle di una collettività già tartassata e sofferente dal punto di vista della stabilità economica.

E proprio la lotta all'evasione fiscale continua a impegnare i finanzieri in una delle tre macro aree di intervento generale del Corpo, insieme alla tutela della spesa pubblica e al contrasto alla criminalità organizzata in ambito economico-finanziario. Nei primi cinque mesi sono stati portati a termine poco meno di un centinaio di controlli con altrettanti accertamenti e verifiche con la denuncia di una ventina di persone principalmente per dichiarazioni fiscali false o del tutto inesistenti. Sempre più persone, dunque, tentano di evadere il Fisco o di presentare bilanci "truccati" che portano al pagamento di tasse in misura molto ridotta rispetto al dovuto. Per quelli scoperti, i finanzieri hanno compiuto in questi mesi sequestri di immobili per oltre 5 milioni di euro: saranno destinati alla confisca, dunque all'acquisizione dello Stato che li utilizzerà per rientrare dei debiti per tasse non pagate.

Sempre caldo anche il fronte dei controlli sui commercianti: da gennaio a fine maggio sono stati eseguiti 485 controlli rilevando una quota del 24,5% di irregolarità o mancata emissione di scontrini e ricevute fiscali. Uno su quattro, dunque, non rilascia traccia dell'avvenuta vendita con relativo avvenuto incasso. Particolarmente interessante anche il dato che riguarda gli accertamenti sul lavoro sommerso: 121 i lavoratori in nero che sono stati identificati sul territorio astigiano, anche se i dettagli di questa attività sono stati rimandati ad una conferenza stampa che dovrebbe tenersi a breve. In riferimento alla "buona spesa" del denaro pubblico a sostegno di cittadini indigenti, la Finanza continua ad impegnare forze e risorse per individuare soggetti che hanno ottenuto sconti, contributi, indennizzi ed altri tipi di erogazioni da enti pubblici di previdenza per una dichiarata situazione di precarietà che invece non sussiste e analoghi controlli continuano sul fronte delle esenzioni ticket non dovute.

Fra gli "informatori" più assidui dei finanzieri, vi sono gli istituti bancari che segnalano le operazioni sospette, quelle che riguardano movimentazioni di vario di genere di somme di denaro che potrebbero essere il frutto di proventi illeciti e di reati tributari. E poi ancora, in questi primi cinque mesi, il sequestro di oltre 1500 articoli in vendita senza le indicazioni di legge a tutela della sicurezza e della salute dei consumatori, la denuncia di tre persone per spaccio ed assunzione di droghe e l'esecuzione di vari incarichi richiesti per delega dall'Autorità Giudiziaria nell'ambito di inchieste che hanno interessato soprattutto l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti messe nei bilanci per aumentare i costi da "scaricare" dall'imponibile sul quale si pagano le tasse.

Daniela Peira

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