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Cronaca

Due colpi davanti casa poi l'assassino
a volto scoperto lo fredda con il terzo

Si sta chiarendo la dinamica con cui è stato ucciso Luigi Di Gianni, detto Gino, sabato sera ad Isola d'Asti. L'uomo aveva appena lasciato la compagna per raggiungere il suo night quando l'attentatore lo ha freddato con una carabina a pallettoni. Forse un regolamento i conti, non si esclude nessuna pista. Davanti casa lumini e un lenzuolo: "Gigante buono, rimarrai per sempre nei nostri cuori". Il cognato della vittima: "Non riusciamo a spiegarci l'accaduto e certamente nemmeno Gino aveva dei timori"…

Indagini serrate da parte del Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Asti e dei colleghi della compagnia di Canelli sull’omicidio di Luigi Di Gianni, avvenuto ad Isola nella serata di sabato, in corso Generale Volpini, a pochi passi dalla sua abitazione. 53 anni, originario di Foggia ma da lunghi anni residente ad Asti, stava uscendo dalla casa in cui viveva con la compagna per raggiungere il locale notturno che gestiva con un socio a Strevi, nell’Alessandrino.
Una vera e propria esecuzione, un agguato, sul quale gli inquirenti indagano, partendo anche dal ritrovamento dell’arma usata: una carabina caricata a pallettoni che l’assassino ha abbandonato sul luogo dell’aggressione e che i carabinieri hanno subito trovato.

Alle 22,30 Di Gianni è uscito di casa, avviandosi alla sua auto, una Fiat Croma grigia posteggiata in una via del corso: lì lo attendeva l’omicida, gli ha sparato due colpi, poi Di Gianni, che tutti conoscevano come “Gino”, è riuscito ad allontanarsi, cercando di tornare verso casa. Ma l’aggressore, a volto scoperto, lo ha inseguito, sparandogli un terzo colpo di fucile e facendolo accasciare al suolo. I “pallini” hanno raggiunto anche un’auto che stava transitando in quel momento. Hanno sentito gli spari la compagna, che si trovava in casa, e i residenti delle case tutt’intorno. Immediati i soccorsi da parte del 118 e dei volontari della Croce Rossa di Isola, ma non si è riusciti a salvare l’uomo che continuava a perdere sangue dal petto e, nonostante i lunghi tentativi di stabilizzarlo, è spirato alcuni minuti dopo. Rapido l’intervento dei carabinieri e dei vigili del fuoco di Asti con le fotoelettriche. Intanto lo sconosciuto si era allontanato rapidamente. A tutto campo le indagini degli inquirenti, anche se l’ipotesi a cui si pensa è quella di un regolamento di conti. Tra gli elementi di cui si tiene conto anche la particolarità dell’agguato, messo in atto forse da una sola persona, in un orario serale e in una zona caratterizzata dalla presenza di tante abitazioni.

Il cognato della vittima, Gianni Santi, abita ad Isola e non riesce a capacitarsi. Proprio davanti casa, vicino al lenzuolo su cui gli amici hanno scritto "Gigante buono… rimarrai per sempre nei nostri cuori", non si da pace. "Non riusciamo a spiegarci l'accaduto e certamente nemmeno Gino aveva dei timori. Siamo fiduciosi che i carabinieri riescano ad individuare il responsabile".

Marta Martiner Testa

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