Si sta per chiudere la terza settimana di indagini dei carabinieri sulla morte di Maria Luisa Fassi, la tabaccaia di 53 anni uccisa brutalmente a coltellate nel suo negozio di corso Volta. E, a dare
Si sta per chiudere la terza settimana di indagini dei carabinieri sulla morte di Maria Luisa Fassi, la tabaccaia di 53 anni uccisa brutalmente a coltellate nel suo negozio di corso Volta. E, a dare man forte nelle scelte investigative da perseguire, arrivano i primi responsi tecnico scientifici. Parliamo degli esiti sulle copiose tracce di sangue presenti in tabaccheria, quelli sulle impronte rilevate al "netto" di quelle di soccorritori e degli estranei al fatto, quelli sui residui biologici (pelle e peli) non appartenenti a Maria Luisa che il suo corpo ha restituito ad un'attenta analisi del medico legale durante l'autopsia. Ogni risposta rafforza le piste sulle quali stanno indagando gli inquirenti, riducendo la rosa di moventi e di sospetti e circoscrivendo sempre più il contesto nel quale è maturato l'efferato delitto.
Il riserbo che circonda il lavoro di carabinieri e procura accanto al moltiplicarsi delle attività che sono state fatte intorno a questo bruttissimo caso di cronaca, sono il segno di un meccanismo di ricerca dell'assassino che procede senza sosta. E che sembrerebbe riaprire piste ed ipotesi che inizialmente erano state scartate ad una prima lettura delle modalità di ferocia e crudeltà con le quali ha perso la vita la donna, ma che adesso, alla luce degli accertamenti eseguiti e delle testimonianze opportunamente filtrate, sarebbero rientrate nelle ipotesi di movente. Mentre sono stati eseguiti anche tutti i controlli patrimoniali e bancari della donna e della famiglia senza riscontri che possano giustificare un ordine di morte a carico di Maria Luisa.
Daniela Peira