Cerca
Close this search box.
FIUME SICURO ()
Cronaca
Ambiente

Fiumi e torrenti “assediati” da abusi e rifiuti

Operazione dei carabinieri forestali tra le province di Asti e Alessandria. Scoperte in un mese discariche e coltivazioni non autorizzate: oltre 60 denunce

Occupazione abusiva di aree agricole, discariche illecite, utilizzo non autorizzato di acque fluviali e l’elenco non è finito. Complessivamente sono 60 gli illeciti penali segnalati alle Autorità giudiziarie e 44 quelli di natura amministrativa, frutto della campagna di controlli «fiumi sicuri» promossa dai carabinieri forestali nelle province di Asti e Alessandria.
«A 30 anni dall’ultima tragica alluvione del ’94 che colpì duramente il territorio, questa campagna risulta oggi particolarmente significativa e di sempre attuale significato, considerate le criticità di natura idrogeologica che la cronaca nazionale sempre più spesso ormai riporta» ha spiegato il comandante colonnello Stefano Gerbaldo.

In sostanza. è stato spiegato nella conferenza stampa, la corretta osservanza delle norme a tutela del buon assetto idrogeologico è sempre fondamentale «per preservare l’incolumità dei cittadini e per prevenire i danni ingenti a strutture e infrastrutture quando accadano eventi meteorici molto intensi. La possibilità per le acque di scorrere liberamente senza incorrere in ostacoli naturali o antropici è importantissima».
I controlli dei carabinieri forestali hanno interessato le aree attorno ai fiumi Po, Bormida e Tanaro, i torrenti Belbo, Borbera, Grana e Scrivia e i rii Torto e Stura Inferiore (nei tratti delle provincie di Asti Alessandria).
Nell’Astigiano le irregolarità più rilevanti sono state riscontrate a Incisa Scapaccino, (rifiuti abbandonati vicino al Belbo), Castagnole Lanze (veicoli abbandonati accanto al Tanaro), coltivazioni abusive, in particolare pioppeti, a Revigliasco, Antignano e Azzano.
Gli illeciti più ricorrenti hanno riguardato la mancata osservanza delle fasce di rispetto dei fiumi, che invece di essere lasciate a una evoluzione controllata della vegetazione naturale sono state oggetto di lavorazioni agricole, aumentando considerevolmente l’erodibilità dei suoli.

«In alcuni tratti, – spiega ancora il colonnello Gerbaldo – considerati a particolare rischio di asportazione dal PAI (piano di assetto idrogeologico del bacino del Po), pur vigendo espresso divieto di pioppicoltura, sono stati evidenziati interi impianti per una superficie complessiva di ben 19,3 ettari (pari a circa 28 campi da calcio), di cui 11,5 in provincia di Alessandria e 7,8 in provincia di Asti. Di particolare e sorprendente rilievo sono state poi le svariate occupazioni di demanio idrico fluviale senza la dovuta concessione della Regione Piemonte: 31 gli ettari abusivamente occupati in prossimità dei fiumi (pari a circa 45 campi da calcio) prevalentemente per scopi agricoli. Oltre a elevare sanzioni amministrative per un totale di 27.000 euro, i carabinieri forestali hanno informato le competenti autorità regionali per il recupero dei mancati canoni concessori, stimabili in circa 120.000 euro».

Alla presentazione dei risultati dell’operazione c’era anche il prefetto di Asti Claudio Ventrice: «Un’operazione importante che ha dato risultati altrettanto importanti – ha commentato – se pensiamo che in un solo mese di controlli sono state presentate una sessantina di segnalazioni all’autorità giudiziaria e una quarantina a quella amministrativa, capiamo che il problema esiste e non va sottovalutato». Il prefetto ha poi sottolinato il lavoro svolto dai carabinieri forestali «che, spesso sottotraccia, svolgono una funzione importante sotto il profilo della salvaguarda ambientale e della sicurezza delle persone: purtroppo – ha insistito Ventrice – troppo spesso per l’inciviltà di alcuni sconsiderati, vengono crate situazioni di pericolo, come l’abbandono di rifiuti in aree a ridosso dei corsi d’acqua. Su questo fronte serve indibbiamente un maggiore lavoro di prevenzione ed educazione, a cominciare dalle scuole».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale