A distanza di poco tempo, entrambi i figli di Bruno, presidente della locale pro loco di Cunico, hanno distrutto le loro auto a causa degli ungulati che, indisturbati, vagano per le campagne
Una vera e propria maledizione “da cinghiali” quella che ha colpito nelle ultime settimane la famiglia Ceron di Cunico.
A distanza di poco tempo, entrambi i figli di Bruno, presidente della locale pro loco, hanno distrutto le loro auto a causa degli ungulati che, indisturbati, vagano per le campagne.
A raccontare questa storia incredibile è proprio il padre dei ragazzi.
«A metà settembre mio figlio Davide stava tornando a casa da un allenamento nella squadra di calcio del Calliano – racconta – quando, al bivio per Zanco, intorno alle 22,30, si è imbattuto in una coppia di cinghiali che stava attraversando la strada. Uno è riuscito a scansarlo, ma l’altro lo ha preso su un fianco dell’auto. Per fortuna lui non si è fatto male, ma il conto del carrozziere è stato salato: 6 mila euro per rimettere a posto la sua Audi A3».
L’altro sabato, al mattino, la famiglia Ceron è andata a ritirare la sua auto rimessa completamente a nuovo da usare la sera per la festa di compleanno dell’altra figlia, Raffaella.
«In azienda le hanno chiesto di fare un po’ di straordinario, così ha lavorato sabato pomeriggio e stava tornando a casa per la cena in occasione del suo compleanno – prosegue Ceron – Erano le 19,30 ed era quasi sotto casa, vicino alla stazione di Montiglio quando anche lei, sul rettilineo, nel buio più pesto, si è trovata davanti un cinghiale di 140 chili. Un urto tremendo che ha fatto scoppiare tutti gli airbags dell’auto e che ha distrutto completamente il muso della sua BMW. Anche in questo caso è un miracolo che si sia salvata, ma i danni sono stati ancora più alti della volta prima: 9500 euro, per un’auto pagata, usata, molto meno».
A testimonianza dell’incidente è rimasto il cinghiale morto sulla carreggiata e i carabinieri hanno fatto il verbale di constatazione dell’incidente.
«Siamo davvero increduli per quanto ci è capitato e adesso abbiamo tutti paura a viaggiare per strada di notte. Nella stessa serata dell’altro sabato, poche ore dopo l’incidente in cui è rimasta coinvolta mia figlia, abbiamo saputo che un’altra auto è finita contro un altro cinghiale, qualche metro più in là e altri incidenti sono successi qui a Cunico solo qualche giorno fa. Ormai dobbiamo parlare di invasione di cinghiali e qualcuno deve prendere qualche provvedimento».
La famiglia Ceron ha fatto ricorso in Provincia (ente proprietario della strada) per chiedere un indennizzo a parziale risarcimento dei danni subiti dai due incidenti.
Ma sono speranze mal riposte. Fino al 2012 la Regione Piemonte finanziava il fondo di solidarietà vittime della strada e, a fine anno, un po’ di denaro veniva ripartito fra chi aveva subito danni da impatti con cinghiali o con altri animali vaganti. Un contributo che non poteva superare il 50% ma che comunque era già qualcosa. Da quando il fondo non è stato rifinanziato non c’è modo per gli automobilisti di ottenere indennizzi se non quello di stipulare una regolare polizza assicurativa dedicata proprio al rischio di animali vaganti.
Mentre si moltiplicano le segnalazioni degli incidenti: solo la scorsa settimana ne sono stati registrati uno alla curva Migliarina di Dusino e uno a Costigliole.
Daniela Peira