Di furti ne vengono perpetrati tutti i giorni e in ogni parte della nostra provincia, ma quello che sta capitando nella piccola frazione Serra di Buttigliera è qualcosa di diverso e mai registrato
Di furti ne vengono perpetrati tutti i giorni e in ogni parte della nostra provincia, ma quello che sta capitando nella piccola frazione Serra di Buttigliera è qualcosa di diverso e mai registrato prima. Sembra infatti che i ladri abbiano preso di mira il gruppo di case che per la maggior parte si distende sulla strada in cresta alla collina che divide la piana villanovese dalle colline che ospitano il Santuario di Don Bosco. In tre mesi una forte concentrazione di colpi nelle abitazioni ha fatto innalzare il livello di allarme come mai si era visto prima.
Una quindicina i furti denunciati e molti altri "tentati" alcuni dei quali neppure denunciati. Alcune case sono state visitate anche due volte nel giro di qualche settimana. I bottini non sono faraonici: oro, contanti, in qualche caso tv o pc e in uno chitarre elettriche e amplificatore. I danni, invece, sono ingenti: allarmi "annacquati" e messi fuori uso, portoncini divelti, inferriate smurate, vetri rotti e tanta, tanta devastazione in casa. Mettono tutto a soqquadro, cercano ovunque, sporcano in tutte le stanze delle case e, in un caso, il proprietario si è trovato tutta la casa imbrattata di sangue a causa della ferita che il ladro deve essersi fatto rompendo un vetro per entrare.
Una concentrazione di furti che ha cambiato in soli tre mesi le abitudini dei residenti della zona. Lo hanno ammesso loro stessi venerdì sera, durante una riunione nella ex scuola cui hanno partecipato anche due rappresentanti dell'amministrazione (il vicesindaco Ezio Meritano e l'assessore Elio Musso), il comandante della stazione dei carabinieri di Castelnuovo Don Bosco maresciallo Biagio Walter Lanza e il comandante della Polizia Locale Alto Astigiano Luisio Luciano Badolisani. La gente, soprattutto le donne, raccontano di non sentirsi più sicure a casa loro, la paura di tornare dal lavoro e trovare i ladri in casa o le camere sottosopra è molto forte, altrettanto quella di un innalzamento del livello dei colpi, ovvero di vederseli arrivare mentre dentro c'è qualcuno.
E così si tengono le luci sempre accese, tutta la notte, si tengono le orecchie costantemente dritte, si ha paura di ogni rumore, di ogni movimento non domestico. Uno dei residenti ammette candidamente di aver preso l'abitudine di annotare i numeri delle targhe delle auto che non appartengono a qualcuno della frazione e che transitano nella pressochè unica strada di accesso e di fuga. Altri numeri di targa, a fine serata, vengono consegnati al maresciallo con tanto di date e circostanze. Non ci si fida più di nessuno che non sia il vicino di casa che si conosce da una vita e il primo che si accorge di qualche movimento strano comincia a telefonare a tutti gli altri per dare l'allerta.
Fino a qualche situazione paradossale come due furti avvenuti qualche centinaio di metri più in là dalla casa derubata poco prima dove era appena arrivata una pattuglia dei carabinieri per ricevere la denuncia.
Ladri sfrontati, organizzati, informati, osservatori. In qualche caso hanno colpito 5 o 6 case in un'unica occasione, approfittando di assenze anche molto brevi dei padroni di casa. I ladri, che probabilmente agiscono in banda, passano casa per casa; in un caso il proprietario era all'interno e per farli allontanare ha sparato due colpi di pistola in aria (arma regolarmente detenuta). Fra i sospetti che sono emersi durante la serata, quello di un "basista" del posto che informa complici delle abitudini e dei movimenti dei residenti.
Fra le richieste dei cittadini sempre più spaventati (in una casa i ladri sono venuti due volte e hanno malmenato così pesantemente i cani da guardia che la padrona ha dovuto farli abbattere per le gravissime lesioni riportate) vi è quella al Comune affinchè installi delle telecamere di sicurezza nei punti "strategici" di accesso alla frazione, per riprendere tutti i passaggi di auto e persone. Con la disponibilità anche ad autotassarsi, se il Comune non ha risorse economiche per acquistarle. Altra idea quella di creare una sorta di "catena" di telefonate per avvertirsi fra vicini di casa in caso di sospetto.
Daniela Peira